CNR

Il Direttore Generale e la gestione dei residui

Tra due giorni si chiude la prima fase della programmazione CNR 2016-2018, quella contabile, che sta tenendo impegnate le risorse umane dell’intero Ente in modo pressoché totalizzante.

Nella vacanza di potere resa possibile dal ritardo nella nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, l’artefice massimo di questo processo, messo in piedi in barba ai regolamenti, è stato il Direttore Generale Paolo Annunziato.

Un compito ingrato, ne siamo consapevoli, che forse potrebbe giustificare a posteriori l’indifferibilità del provvedimento che, nell’ultima riunione del CdA del 15/9, attribuiva all’Annunziato un’indennità di ben 42.400,50 euro per i risultati conseguiti nel 2014.

Il triplo rispetto agli anni precedenti.

D’altro canto, i risultati conseguiti dall’Annunziato nel 2015, culminati nello sfascio di questi giorni, sono sotto gli occhi di tutti ed è per questo che invitiamo caldamente il DG a non attendere l’inevitabile e mortificante valutazione negativa, e restituire all’Ente l’indennità senza indugio alcuno.

Così facendo, potrà contribuire in modo concreto a incrementare l’ammontare dei residui provenienti dalla gestione 2015 a disposizione della sede centrale per il nuovo esercizio.

Siamo certi che l’intera comunità apprezzerà il gesto che, sebbene non riparatore, apparirebbe se non altro coerente con la surrettizia gestione dei fondi residui che si sta concretizzando in questi giorni di confusione.

Infatti, forse non tutti hanno chiaro che i fondi residui sui finanziamenti esterni saranno centralizzati in assenza di una esplicita associazione tra le nuove proposte progettuali e le vecchie commesse. Una vera e propria finzione contabile, che fa apparire come finanziamento interno ciò che non è, alla quale i ricercatori si devono prestare per poter continuare a usufruire dei residui legati ai fondi esterni che sono riusciti ad attrarre.

Articolo 33
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Cnr Cda Indennita Dg 2014 1.1M

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