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Bilancio preventivo 2019 – CdA del 30 novembre 2018

Cari colleghi, il (CdA del giorno 30 novembre) ha affrontato il bilancio preventivo per il 2019.

Come noto Il contributo ordinario non consente di far fronte alle spese correnti dell’Ente.
Una parte delle spese correnti è infatti coperta dal cofinanziamento nazionale a valere sul Fondo di rotazione di cui alla legge 16/4/1987, n. 183 art. 5 (circa 17 milioni) e all’utilizzo del finanziamento straordinario derivante dal Fondo investimenti – Ricerca e relativo alle annualità 2018 e 2019 (31 milioni).
Tali entrate straordinarie, che proprio per la loro natura occasionale non sono adatte a coprire le spese correnti, non sono comunque sufficienti a coprirle completamente rendendo necessario l’utilizzo di parte delle risorse reperite dagli Istituti di ricerca (stimato in circa 35 milioni), distogliendole dalla attività di ricerca specifica.

L’insieme di risorse straordinarie utilizzate ammonta quindi a circa 83 milioni.
Per tale motivo ho rinnovato la mia richiesta di rinviare l’approvazione del bilancio a dicembre, a valle dell’approvazione della legge di Bilancio di previsione dello Stato per rafforzare la reiterata richiesta di integrazione del FOE dl CNR pari almeno alla somma attualmente coperta dalle risorse straordinarie.
La chiusura del bilancio del CNR, basata sui prelievi ai progetti della rete compromettendo quindi il normale svolgimento degli stessi, avrebbe dovuto essere l’extrema ratio, dopo aver rappresentato la drammaticità della situazione ed aver esaurito ogni tentativo nei confronti del Governo per ottenere quanto al CNR è dovuto.
Il presidente si è impegnato a far un dichiarazione pubblica del grave stato di sofferenza finanziaria del bilancio relativo all’esercizio 2019 e ha chiesto di votare il bilancio entro la data del 30 novembre.

L’iter della legge del bilancio preventivo dello stato entra in questi giorni nel vivo.
Anche grazie alla straordinaria mobilitazione del personale del CNR, ad ogni suo livello e con i mezzi a propria disposizione, al momento sono presenti un emendamento della maggioranza (prima firma L. Gallo) che prevede un aumento per il 2019 di 30 mln del FOE per tutti gli Enti di ricerca (a regime dal 2020 il FOE dovrebbe aumentare di 100 milioni) ed un emendamento del governo (32.014) che prevede uno stanziamento straordinario per il CNR di 30 milioni per 10 anni.

Tenendo conto che il FOE deve essere ripartito fra tutti gli EPR, se le due misure dovessero essere, entrambe, approvate nella versione definitiva della legge di bilancio questo consentirebbe di coprire quasi per intero gli 83 milioni di spesa corrente che attualmente non sono coperti da finanziamento ordinario.

E’ dunque assolutamente necessario che le misure siano entrambe approvate.

Per questo sarebbe stato preferibile rinviare l’approvazione del bilancio del CNR (che per i motivi sopra illustrati non ho votato) e adesso occorre mantenere elevato il livello di mobilitazione per convincere governo e parlamento ad integrare il finanziamento del CNR almeno di quegli 83 milioni che mancano all’appello.

In un’apposita pagina del sito ilnostroCNR cercheremo di raccogliere le varie iniziative seguendo l’iter di approvazione delle legge di bilancio dello Stato.
Vi ricordo che fra le altre iniziative è stato realizzato è un video esemplificativo di quanto accadrebbe se venissero meno i finanziamenti al CNR. Si tratta di un work in progress, di cui questa è la prima versione

In attesa di realizzarne una seconda anche con il vostro contributo. A tale scopo vi invito a girare 30 secondi (in orizzonale formato FHD) per estendere la casistica.

5 thoughts on “Bilancio preventivo 2019 – CdA del 30 novembre 2018

    1. No ieri in giornata sono stati presentati gli emendamenti del Governo fra cui il 32.014 (cf. link). Gli emendamenti di ieri sono solo presentati, essendo del Governo hanno una maggiore solidità. L’augurio è che l’emendamento del Governo si affianchi all’emendamento 78.034 (primo firmatario L. Gallo) che intervene direttamente sul FOE.

  1. è così difficile da parte del Consiglio di Amministrazione la richiesta di scuse al Paese per la dissipazione di qualche decina di milioni di euro e la volontà di eliminare le criticità?

  2. Ma gli 83 milioni di disavanzo come sono stati fatti? E se anche il governo per il 2019 li copre, dal 2020 in poi chi garantisce che un buco simile non si ripresenti?

    1. Attenta a non confondere Pierina: gli 83 milioni non sono “stati fatti”, non si tratta di soldi sperperati. Ci sono stati molti sprechi e alcuni di essi ho contributo fattivamente a evidenziarli e ad eliminarli. Ma questo non c’entra. E’ un bilancio di previsione in cui si devono coprire le spese correnti previste (personale innanzitutto ma anche spese di funzionamento, locazioni, manutenzione insomma tutto quello che serve a far funzionare l’Ente) con le entrate che si prevedono per l’anno in questione. Proprio per assicurare la sostenibilità sul lungo periodo il Governo dovrebbe assicurare la copertura non in modo estemporaneo ma con fondi stabili come un aumento del FOE.

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