CNR

Candidature ai Consigli Scientifici di Dipartimento

In vista delle prossime elezioni per i Consigli Scientifici di Dipartimento, abbiamo deciso di pubblicare in questa pagina le motivazioni per la candidatura dei colleghi che desiderano condividerle con i visitatori del sito. Tutti i candidati che vogliono essere inclusi nella lista sono invitati ad inviare le loro motivazioni tramite email, oppure utilizzando il modulo di contatto presente sul sito.

L’elenco ufficiale dei candidati si trova nella pagina Votazioni CNR (l’accesso richiede di inserire le credenziali SIPER).

Le elezioni per i Consigli Scientifici di Dipartimento si terranno il giorno 30 maggio 2019, dalle ore 8.00 alle ore 20.00. Per votare si deve accedere a Votazioni CNR e seguire le istruzioni contenute nella pagina principale.


Dipartimenti


Dipartimento di Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente

Andrea Dini, IGG

Cara/o collega, il 30 maggio 2019 si voterà per l’elezione di due ricercatori/tecnologi al Consiglio scientifico del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente (DTA). Questo è un momento importante per il nostro Dipartimento e per l’intero CNR perché è l’occasione di portare la voce di chi fa ricerca all’interno del DTA, intervenendo nel merito sugli elementi di competenza dei piani triennali di attività CNR, sulle risorse ad essi attribuite e sulla verifica dell’attività di ricerca svolta in attuazione dei programmi.
Il DTA ha il compito centrale di favorire la collaborazione scientifica a livello intra- e inter-dipartimentale, promuovendo la crescita di una ricerca interdisciplinare, senza però dimenticare di valorizzare le rispettive comunità scientifiche. Per chi come me fa ricerca nel campo delle Scienze della Terra, occupandosi di petrologia, geochimica e georisorse, l’integrazione tra le varie discipline è prassi abituale. Durante la mia attività ho avuto la fortuna di collaborare con archeologi, ingegneri minerari, fisici delle particelle, imprenditori minerari, chimici ambientali, etc., da cui ho ricevuto stimoli per guardare alla complessità del Sistema Terra da angolature diverse.

Vorrei mettere la mia esperienza a disposizione dell’intero DTA, e in particolare della comunità delle Scienze della Terra, per renderla più visibile e per farla cooperare sempre più con le altre anime scientifiche del DTA. Auspico un’integrazione sempre maggiore sulle tematiche che caratterizzano le Scienze della Terra e dell’Ambiente, dalla ricerca nelle aree polari a quella lungo i margini di placca fino agli studi sulla critical zone, per contribuire sempre più alla comprensione della dinamica superficiale e profonda del nostro pianeta e all’utilizzo responsabile e sostenibile delle georisorse.

In ambito socio-economico e politico l’approccio interdisciplinare è una conquista relativamente recente (i cosiddetti Global Studies). Per chi studia il Sistema Terra, questo è un approccio mentale abituale fin dalle origini, spesso inconsciamente perseguito anche da chi fa ricerca specialistica. Credo di non sbagliare dicendo che abbiamo la fortuna di studiare il pianeta più complesso disponibile nel raggio di molte decine di miliardi di chilometri. Siamo quindi obbligati a migliorare l’integrazione fra le competenze presenti nel DTA, valorizzandone le specificità e lavorando alla costruzione di una comunità in cui ricerca specialistica e interdisciplinare convivano in modo virtuoso, creando un terreno fertile per far crescere i ricercatori transdisciplinari del futuro.

Per queste ragioni chiedo il vostro voto e, ancora di più, di andare a votare perché la possibilità di migliorare il nostro Dipartimento e il CNR intero dipende anche da quanta forza hanno i rappresentanti dei ricercatori/tecnologi nei vari organi di rappresentanza.

Maggiori informazioni sulle mie attività di ricerca a questo link: https://www.igg.cnr.it/organizzazione/personale-igg/andrea-dini/.

Alfieri Pollice, IRSA

La mia candidatura al Consiglio scientifico del DTA è principalmente motivata dal desiderio di offrire la mia esperienza e professionalità, acquisita in oltre 20 anni da ricercatore CNR e quasi 30 di attività scientifica post-laurea, al servizio della struttura dipartimentale. Infatti l’opportunità di ricoprire ruoli di responsabilità crescente in un istituto tradizionalmente e fortemente interdisciplinare come l’IRSA mi ha consentito di sviluppare competenze trasversali e una sincera curiosità verso le tematiche ambientali nella loro accezione più ampia. Questo mi potrà consentire di offrire un supporto decisionale alle attività del Dipartimento, con specifico riferimento:
(i) a contribuire a una definizione più ampia del contributo scientifico del DTA in ambito CNR (piani triennali);
(ii) a favorire la partecipazione del DTA (tramite gli istituti) ad attività progettuali in ambito nazionale ed internazionale;
(iii) a promuovere la cooperazione tra gli istituti afferenti su attività trasversali in cui possano essere sfruttate positivamente le sinergie tra le diverse competenze;
(iv) ad incrementare le risorse (umane e materiali) e la massa critica del Dipartimento in tutti gli ambiti di riferimento;
(v) a migliorare l’interazione con gli altri dipartimenti del CNR favorendo le attività di collaborazione interdipartimentale, e con altre rilevanti istituzioni nazionali e straniere al fine di instaurare rapporti proficui e duraturi che promuovano una crescita delle competenze.
La mia attiva collaborazione con le principali istituzioni di ricerca nazionali (EPR, Università) e con le istituzioni (MIUR, MATTM, ISPRA) nonché la mia intensa attività internazionale (progetti di ricerca e partecipazione a gruppi di indirizzo delle politiche comunitarie) potranno consentirmi di offrire un contributo costruttivo alla definizione degli indirizzi scientifici del Dipartimento.
In definitiva la mia candidatura al Consiglio scientifico è volta a promuovere una dialettica costruttiva tra le varie anime che caratterizzano un dipartimento complesso e multiforme come il DTA.
Info disponibili online: https://intranet.cnr.it/servizi/people/persona/persone/#/publicprofile/alfieri.pollice.

Maria Concetta Tomei, IRSA

Sono Maria Concetta Tomei, Ingegnere Chimico che ha svolto dal 1984 attività di ricerca nel settore dell’Ingegneria ambientale presso l’Istituto di Ricerca Sulle Acque (IRSA). Si tratta di una lunga esperienza che mi ha consentito di seguire i molti cambiamenti che hanno caratterizzato l’Istituto e l’Ente.
La motivazione principale della mia candidatura deriva dall’esigenza sempre più sentita negli ultimi anni di mettere il mio background scientifico, costruito anche con importanti contatti con Istituzioni di Ricerca Internazionali, e di conoscenza dell’Ente al servizio dei colleghi e dell’Ente stesso e il Consiglio Scientifico del Dipartimento rappresenta certamente la sede ottimale allo scopo.
Caratteristica del DTA è la multidisciplinarietà che consente di affrontare al meglio le sfide sempre più impegnative nel settore della ricerca ambientale. La molteplicità di competenze, a mio parere, è senz’altro un punto di forza se proficuamente indirizzata a creare sinergie e massa critica e deve essere adeguatamente valorizzata dalle strategie di indirizzo del Dipartimento. A tal fine è richiesta un’efficace comunicazione tra Istituti per creare quelle interazioni virtuose in grado di ottimizzare le risorse umane e strumentali. Ritengo che questo sia uno degli obiettivi principali da perseguire da parte del Consiglio e che i rappresentati dei ricercatori e tecnologi, essendo i diretti artefici delle attività di ricerca, possano contribuire in modo determinante al suo raggiungimento.
Non intendo la mia candidatura come rappresentativa di un singolo Istituto in quanto il ruolo del Consiglio Scientifico è quello di valorizzare la funzione del Dipartimento quale organo di aggregazione e valorizzazione di tutti gli istituti componenti.
Voglio infine precisare che intendo il ruolo di rappresentanza nell’accezione più ampia del termine quindi caratterizzato da un contatto diretto e capillare con i colleghi con la più completa apertura a recepire suggerimenti, proposte, indicazioni di criticità.
Il mio curriculum professionale è disponibile al link: https://cloud.irsa.cnr.it/index.php/s/qxlL5QejDUr9SHk.

Crescenzo Violante, ISMAR

Se sarò eletto mi propongo di:
– perseguire l’applicazione della Carta europea dei ricercatori che prevede il rafforzamento della rappresentatività e la difesa e la promozione degli interessi di tutti i ricercatori e tecnologi;
– promuovere una dimensione interdisciplinare e internazionale delle ricerche effettuate nell’ambito del DTA;
– promuovere una discussione per garantire aree concorsuali adeguate e in grado di coprire tutte le competenze presenti nel DTA;
– impegnarmi per garantire a tutti gli istituti la possibilità di utilizzare risorse per progetti nazionali e internazionali all’interno del piano di attività del DTA;
– riportare le richieste dei singoli colleghi e dei Consigli d’Istituto.
Un aspetto importante riguarda la mancanza di una adeguata programmazione in cui le opportunità di carriera di un ricercatore/tecnologo siano definite in dovuto anticipo. Tale mancanza da un lato impedisce al ricercatore di rendersi conto in tempi brevi delle proprie possibilità di successo dall’altro genera stabilizzazioni straordinarie e reclutamenti di massa che non fanno altro che alimentare il sistema delle “code di attesa” e il precariato.
Per quanto riguarda il sistema di reclutamento sarebbe importante far leva sul concetto di mobilità, cioè sull’idea che un giovane ricercatore, durante la sua formazione debba entrare in contatto con il maggior numero di persone, di metodi, di idee, con l’obbiettivo di diventare autonomo.
Il mio curriculum è disponibile online sul sito: https://www.researchgate.net/profile/Crescenzo_Violante.


Dipartimento di Scienze bio-agroalimentari

Raffaella Maria Balestrini, IPSP

Il DiSBA deve essere sempre più considerato un centro di riferimento per originalità di progettazione, per le competenze specifiche che offre, per i risultati che ottiene. Ho deciso di candidarmi per contribuire alla realizzazione di questo progetto largamente condiviso con molti colleghi, mettendo a disposizione la mia decennale esperienza scientifica. Negli anni ho lavorato con diversi ricercatori del DiSBA, grazie a incontri casuali o a legami personali, ma sono diventata consapevole della necessità di una rete scientifica organizzata (e non basata su relazioni interindividuali) che valorizzi le risorse del Dipartimento: competenze e strumentazioni. Le competenze di eccellenza nel DiSBA sono numerose e riflettono la vastità dei temi affrontati e le tematiche interdisciplinari emerse negli ultimi anni (ad es. agricoltura, cibo, clima). Tuttavia, spesso non si conoscono appieno quali sono le potenzialità e non si trae vantaggio dalle collaborazioni che ne possono derivare. Penso che in una fase di restrizioni finanziarie, sia essenziale cercare di mettere insieme le nostre risorse, in modo da presentarsi competitivi anche con i corrispettivi enti stranieri e ottenere risultati che permettano di valorizzare i ricercatori stessi e l’Istituzione. Sulla base di queste riflessioni, metterò a disposizione la mia esperienza professionale in modo che il DiSBA diventi sempre più un riferimento per i colleghi, quando ad esempio si cercano esperienze specifiche, ma anche un supporto durante la progettazione, al fine di diventare sempre più competitivi nella valorizzazione di un sistema agroalimentare sostenibile e innovativo. Come membro eletto dai ricercatori/tecnologi sarò a disposizione anche per la raccolta di criticità che potranno sorgere.
Potete trovare maggiori informazioni sulla mia attività scientifica sul mio CV, che si trova a questo link: https://intranet.cnr.it/servizi/people/persona/cv?id=5119.

Milena Brasca, ISPA

La comunità scientifica del DISBA raccoglie competenze ampie e consolidate nei principali ambiti della ricerca agroalimentare ed è parte attiva in progetti di ricerca nazionali e internazionali. Ritengo tuttavia, che esistano ulteriori potenzialità nella nostra rete scientifica che potrebbero essere valorizzate sostenendo maggiori occasioni di interazione tra i ricercatori e facilitando la messa a sistema delle nostre risorse e delle nostre competenze.
E’ indubbio che la multidisciplinarietà costituisce la connotazione che distingue e caratterizza il nostro ente e dalla mia esperienza di ricercatore nel CNR ho imparato che la collaborazione scientifica costituisce un presupposto oggi imprescindibile per garantire un contributo realmente innovativo della ricerca e nel contempo favorire un percorso di crescita dei ricercatori.
Una maggior sinergia è particolarmente necessaria per i giovani, che rappresentano il futuro del nostro ente e per i quali è strategico essere coadiuvati verso delle “buone pratiche” di collaborazione scientifica.
Inoltre, è diventata sempre più evidente la necessità, anche per il settore agroalimentare, di perseguire una maggiore interazione con il mondo produttivo che costituisce non solo l’opportunità di reperire risorse, ma anche trasferire, e quindi valorizzare, i risultati delle nostre ricerche.
Ritengo pertanto importante che nel Consiglio Scientifico siano presenti ricercatori del CNR che, in stretta relazione con i colleghi, possano dare il proprio contributo propositivo per superare le criticità e contribuire alla crescita del nostro ente.
La mia candidatura nasce per mettere a disposizione dei colleghi la mia esperienza scientifica unitamente a quella di coordinamento, quest’ultima acquisita come responsabile della sede ISPA di Milano.
Il mio CV è visionabile a questo link: https://www.cnr.it/people/milena.brasca.

Diego Breviario, IBBA

La mia candidatura si ispira a Galileo, alle sue ultime parole : … se io avessi resistito, i naturalisti avrebbero potuto sviluppare qualcosa di simile a ciò che per i medici è il giuramento d’Ippocrate: il voto solenne di fare uso della scienza a esclusivo vantaggio dell’umanità! Così stando le cose, il massimo in cui si può sperare è una progenie di gnomi inventivi, pronti a farsi assoldare per qualsiasi scopo. […] Ho messo la mia sapienza a disposizione dei potenti perché la usassero, o non la usassero, o ne abusassero, a seconda dei loro fini. Ho tradito la mia professione. Quando un uomo ha fatto ciò che ho fatto io, la sua presenza non può essere tollerata nei ranghi della scienza[].
Candidandomi per il rango di Consigliere di Dipartimento, ritengo di essere in grado di non tradire la mia professione, di essere libero da condizionamenti e capace di pensiero critico, autentico, inclusivo e costruttivo. Credo in una Scienza che si svolga su un tracciato trasparente, originale nella ispirazione e internazionale nel metodo, di merito e integrazione delle persone e delle discipline, libera da costrizioni cervellotiche. Nessun finanziamento privilegiato, nessuna riorganizzazione imposta, nessuna ingerenza nella gestione dei fondi dei progetti. Penso, grazie all’esperienza da me maturata in diversi ambiti, pure con qualche successo, di poter essere ancora utile. La mia non è quindi una candidatura di Istituto, per presidiare il Consiglio Scientifico, come infatti non dovrebbe essere, ma di sistema, intendendosi con ciò l’offerta di un modo di ragionare e fare Scienza alternativo all’attuale autoconservazione. Per il futuro vedo una Scienza non più frammentata e riduzionistica ma completa e trasversale a tante discipline in un nuovo eccitante paradigma.
Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: https://intranet.cnr.it/servizi/people/persona/cv?id=5113.

Roberto Defez, IBBR

La motivazione depositata per il CS è: “Per spirito di servizio”. Tale servizio, va inteso per la comunità scientifica, ossia per i ricercatori.

Il mio CV è a: https://www.cnr.it/people/roberto.defez.

Ho appena dato due interviste a RAI Radio 1 per una conferenza stampa in Senato sul caso Xylella: uno dei casi dove gli scienziati erano indagati.
Ho compiuto sei audizioni parlamentari e scritto due libri: Il Caso Ogm nel 2014 e Scoperta, come la ricerca scientifica puo’ aiutare a cambiare l’Italia nel 2018, uscito in allegato con Le Scienze. Entrambi hanno avuto premi nazionali.
Qui alcuni passaggi di una recente intervista, https://www.avvenire.it/agora/pagine/linsostenibile-leggerezza-della-ricerca-scientifica.

La ricerca in Italia ha bisogno urgente di un nuovo rinascimento
La nostra comunità scientifica è ininfluente politicamente e non valorizza i giovani. La colpa è dei burocrati ma anche degli scienziati (che non reagiscono)…questo libro guarda ad un’Italia smarrita e delusa, spaventata e credulona, che annaspa dietro a fake news. È uno spaccato lucido e impietoso sullo stato della ricerca scientifica in Italia.
Abbiamo formato, e poi confinato, un esercito di giovani… per poi elemosinare briciole da amministratori e politici. L’Italia della ricerca è economicamente fallita. Impieghiamo la metà dei fondi comunitari per dell’incapacità di rispondere ai criteri internazionali di trasparenza. Ma, non mi accodo alla schiera di chi batte cassa: stanziare maggiori finanziamenti, senza prima riformare le regole e chiudere le falle per creare occupazione altamente qualificata, è controproducente….Gli scienziati svolgono un lavoro paziente, gratuito e lungimirante, proprio dell’impegno disinteressato e super partes di chi tiene alle sorti dello Stato e del bene comune.

Giovanna Frugis, IBBA

Cari colleghi,
queste elezioni rappresentano un passo importante verso l’autonomia e la partecipazione attiva della componente ricerca nei processi gestionali scientifici del CNR. In un momento in cui fare ricerca nel nostro Ente, nel nostro paese, sta diventando sempre più difficile e frustrante, ho sentito, forte, la necessità di un coinvolgimento diretto, mettendo a disposizione le mie competenze e la mia esperienza. La mia non è una candidatura d’Istituto perché credo che chi verrà eletto debba rappresentare tutti i ricercatori/tecnologi e tutti i settori scientifici del DiSBA, e non fare l’interesse di un gruppo di persone. Il mio obiettivo è rappresentare tutta la comunità ricerca del DiSBA all’interno del Consiglio Scientifico di Dipartimento, creando un canale diretto di confronto tra Dipartimento e attori della ricerca. L’obiettivo è condividere informazioni, visioni e strategie, è portare lo sguardo e l’esperienza di chi lavora sul campo nelle strategie decisionali dell’Ente. Siamo scoraggiati per la scarsa attenzione che il paese, e la nostra attuale amministrazione, danno al nostro lavoro, ma proprio per questo dobbiamo partecipare ancora più attivamente per garantire la nostra autonomia di ricerca. Auspico un pieno coinvolgimento della comunità scientifica per affrontare le criticità del nostro lavoro, conoscere meglio e valorizzare tutte le nostre competenze, individuare nuovi settori strategici. Auspico anche la formazione di un gruppo di coordinamento tra i membri eletti nei vari Dipartimenti per mettere insieme comunità che si occupano di settori scientifici diversi su temi comuni importanti, tra i quali il ruolo della ricerca nelle scelte strategiche del paese e il pieno rispetto dei principi della Carta Europea dei Ricercatori.

Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: https://intranet.cnr.it/servizi/people/persona/cv?id=5115.

Nicola Macchioni, IVALSA

Multidisciplinarietà=addizione, interdisciplinarietà=moltiplicazione. Questo è il più significativo insegnamento che l’esperienza lavorativa mi ha dato, quindi ho intenzione di lavorare per una reale integrazione tra le varie e molteplici attività e linee di ricerca che caratterizzano le numerose anime all’interno del DISBA. Tutti i ricercatori saranno chiamati a partecipare attivamente, perché solo attraverso l’ascolto ed il confronto propositivo sarà possibile generare sinergie, trasformando una semplice addizione di competenze in un volano propulsore e moltiplicante che innalzerà la valenza scientifica dei singoli gruppi e complessivamente dell’intero Dipartimento.
Ho fatto parte della commissione che ha scritto il testo costituente il nuovo Istituto per la Bioeconomia, cui appartengo, che rappresenta un esempio paradigmatico in questo senso: l’ istituto si occuperà di argomenti trasversali, molteplici e diversificati in termini di contenuti, di obiettivi scientifici e di potenziali applicazioni.
Solo un’ integrazione tra le diverse discipline potrà portare a risultati superiori a quelli, pur rimarchevoli, che IBIMET e IVALSA hanno raggiunto da soli.
Propongo quindi un lavoro che tenda ad orientare scientificamente le attività del Dipartimento verso una direzione inclusiva, per andare oltre al semplice assestamento e posizionamento nel panorama scientifico nazionale, e per valorizzare le competenze di tutti e rendere la diversità un valore caratterizzante.

Francesco Primo Vaccari, IBIMET

Caro Collega,
sono Francesco Vaccari, ho 52 anni e lavoro presso l’Ibimet di Firenze. Mi candido credendo fortemente che l’opportunità data dal nuovo Statuto del CNR di avere una rappresentanza dei ricercatori nei Consigli Scientifici dei Dipartimenti sia da cogliere con entusiasmo per migliorare alcuni aspetti, semplici, ma fondamentali, che ci riguardano e su cui sono pronto ad impegnarmi a fondo.
In estrema sintesi:

Trasparenza e comunicazione: Il DiSBA già oggi ha un Consiglio Scientifico (www.cnr.it/it/dipartimento/503/consiglio-scientifico), la cui attività è scarsamente comunicata e condivisa con noi Ricercatori. Un organo cosi impostato è ed è stato in questi anni secondo me del tutto inutile, per cui il primo aspetto da mettere al centro in un nuovo Consiglio Scientifico reso più forte dalla componente elettiva sarà proprio mettere in comunicazione la base dei Ricercatori con le scelte ed i programmi del Dipartimento.

Interazione tra Istituti: il nuovo Consiglio Scientifico sarà una importante occasione di interazione tra istituti diversi sulle linee di ricerca del DiSBA, interazione oggi presente in modo eterogeneo (dal basso, tramite le interazioni che ognuno di noi porta avanti con i colleghi) e sporadico (le riunioni annuali). Fare una pagina web del Consiglio Scientifico all’interno del DiSBA oppure all’esterno in cui poter comunicare, discutere, promuovere e divulgare call trasversali agli istituti e raccogliere ed incentivare proposte di partecipazione congiunta.

Rinnovamento delle aree progettuali: promuovere un percorso di rinnovamento delle Aree Progettuali del nostro Dipartimento (http://www.disba.cnr.it/index.php/it/2016-06-28-09-45-57/aree-progettuali) che non sempre ben riflettono l’attuale orientamento scientifico, tramite un approccio partecipato e condiviso raccogliendo proposte presso i Ricercatori.

Mi auguro tramite il vostro voto di poter contribuire a questi aspetti e di poter lavorare da vicino con tutti voi.
https://scholar.google.it/citations?user=cCjrSaMAAAAJ&hl=it.


Dipartimento di Scienze chimiche e tecnologie dei materiali

Cinzia Giannini, IC

L’intrinseca natura multidisciplinare del sapere, di cui il CNR è depositario, è una ricchezza che nessun altro ente italiano di ricerca possiede. Le moderne correnti di pensiero spingono sempre più ad accomunare, in uno stesso progetto, diversi saperi per ricomporre l’attuale loro frammentazione in corridoi “specialistici ed egoistici”, in cui tutti noi siamo necessariamente confinati. Nell’ambito delle attività statutarie dei Consiglio Scientifico di Dipartimento, vorrei dare un contributo a sviluppare nuovi programmi di ricerca a carattere fortemente interdisciplinare su urgenti tematiche dell’agenda umana quali, ad esempio: alfabetizzazione ecologica (green chemistry, energy); identità umana e super-umana (chemistry for life-science); networking e big data (computational modeling); intelligenza artificiale (advanced materials); bellezza e felicità (chemistry for cultural heritage). Tali tematiche complesse, pur collegandosi direttamente alle linee di ricerca del Dipartimento, necessitano delle conoscenze dei diversi Dipartimenti, anche di quelli più distanti dalla Chimica.

Le ricadute di questi progetti inter-dipartimentali possono:
-ridare valore al sapere come strumento identitario ed unitario del CNR per costruire efficacemente il progetto democratico del nostro Paese;
-rinvigorire l’identità del CNR contribuendo a superare sterili contrapposizioni interne;
-costruire un ponte solido con centri e agenzie culturali delegati alla formazione (scuola), per garantire un flusso continuo di processi, metodologie e risultati ottenuti;
-allargare il dialogo in ambito transnazionale per una naturale estensione della portata dei progetti.

È mia volontà supportare tutti i colleghi per la valorizzazione delle loro attività di eccellenza nell’autentico spirito della Carta Europea dei Ricercatori.
Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: https://scholar.google.it/citations?user=RSrY0pMAAAAJ&hl=it.

Michele Giordano, IPCB

Mi propongo di mettere al servizio dell’Ente le mie competenze tecnico-scientifiche di Dirigente di Ricerca, le capacità di valutazione acquisite come esperto valutatore di programmi di ricerca nazionali ed internazionali, le esperienze nella valorizzazione dei risultati di ricerca maturate anche mediante la fondazione di società di spin-off, la conoscenza di sistemi di ricerca internazionali acquisita durante le mie esperienze di ricerca all’estero; tutte caratteristiche essenziali allo svolgimento dei compiti propri del Consiglio Scientifico di Dipartimento.

Mi impegno a rendere più efficace ed incisivo il punto di vista dei ricercatori e tecnologi non soltanto attraverso un confronto continuo con i colleghi del Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali ma anche mediante una stretta collaborazione con i nostri rappresentanti eletti negli altri Consigli.

Ritengo di poter contribuire efficacemente e proattivamente alle funzioni di osservazione e proposta sull’attività scientifica del Dipartimento in virtù della considerevole esperienza maturata come Principal Investigator di progetti di ricerca regionali, nazionali ed internazionali anche a rilevante partecipazione industriale.

La presenza dei ricercatori nel Consiglio Scientifico di Dipartimento completa la filiera della rappresentanza elettiva negli organi dell’Ente: è ora importante cogliere tale opportunità per far sentire più chiara la voce di ricercatori e tecnologi.

Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: http://www.cnr.it/peoplepublic/peoplepublic/index/cv?id=5111.

Marino Lavorgna, IPCB

Il motivo della mia candidatura risiede nella consapevolezza di poter dare un contributo fattivo e collaborativo all’interno del Consiglio Scientifico del DSCTM, rappresentando l’importanza scientifica e strategica della Chimica, nelle sue diverse specificità, e della Scienza e Tecnologia dei Materiali, nelle principali aree tematiche del Dipartimento: Materiali Avanzati, Chimica Verde, Chimica per le Scienze della Vita, Chimica per l’Energia, Chimica per i Beni Culturali e Modeling.
Negli anni ho potuto lavorare a diversi progetti di ricerca nazionali ed europei, compresi progetti di internazionalizzazione del DSCTM (relazioni di cooperazione scientifica con la Sichuan University, Cina). Tutto ciò mi ha consentito di maturare un’approfondita conoscenza dei materiali monofasici e multifasici ed ibridi/compositi, coniugando aspetti che vanno dalla progettazione molecolare, alla sintesi e alle tecniche avanzate di caratterizzazione, fino allo scale-up e validazione in applicazioni prototipali.
Le esperienze maturate, compresa la partecipazione in spin-off, mi hanno permesso il confronto con differenti realtà e modi di vivere i ruoli di tecnologo e di ricercatore del CNR, consentendomi di acquisire una visione ampia e multidisciplinare della ricerca scientifica anche attraverso un confronto sempre collaborativo con i diversi interlocutori.
La mia candidatura è animata da un forte spirito di servizio e senso di appartenenza al CNR e dalla volontà di rappresentare i ricercatori e tecnologi tutti del DSCTM all’interno del Consiglio Scientifico e di mettere a disposizione le competenze sviluppate per e per svolgere con consapevolezza ed entusiasmo i compiti attribuiti al consigliere scientifico come previsto dalla normativa e, più in generale, per rafforzare le tematiche della chimica e della scienza dei materiali nel contesto delle attività di ricerca del Sistema Paese.

Nicoletta Ravasio, ISTM

La mia candidatura intende riportare al centro dell’attenzione del DSCTM l’attività dei molti ricercatori coinvolti nello sviluppo di processi chimici sostenibili. Le sfide rappresentate dalle transizioni da economia basata sul fossile a Bioeconomia e da economia lineare ad economia circolare richiedono un radicale cambiamento sia del parco di materie prime che dei processi produttivi. Questo riporta le scienze chimiche ad un ruolo di protagonismo. E’ infatti necessario adattare i processi produttivi alle nuove materie prime, in particolare alle molecole piattaforma derivate dalla cellulosa e meglio ancora ideare processi innovativi che partono da materie prime rinnovabili e conducono a nuovi prodotti e materiali le cui prestazioni devono essere confrontabili o possibilmente superiori a quelle dei materiali da fossile. Le metodologie catalitiche, sia chimiche che enzimatiche, devono e sono in grado di affrontare questo cambio di paradigma. E’ necessario però lavorare in stretto contatto con i ricercatori che si occupano di scienza dei materiali e dei polimeri in particolare, con i chimici di sintesi e coi chimici delle sostanze naturali, supportati dalla modellazione teorica indispensabile per la compressione e il perfezionamento dei processi catalitici, creando gruppi interdisciplinari anche all’interno del Dipartimento. Inoltre è opportuno coordinarsi in modo diretto e continuo anche con il Dipartimento di scienze bio-agroalimentari e in particolare con il nascendo Istituto di Bioeconomia.


Dipartimento di Scienze fisiche e tecnologie della materia

Giuseppe Mattioli, ISM

Cari Colleghi
L’elezione dei Rappresentanti del Personale nei Consigli Scientifici dei Dipartimenti mette in pratica i principi di autonomia degli Enti di Ricerca contenuti nel Decreto 218/2016, rivoluzionari se applicati in tutta la loro portata. Purtroppo lo Statuto del CNR limita il ruolo di questi organismi all’espressione di un parere sui Piani Triennali di Attività del Dipartimento e Istituti afferenti e sull’uso dei finanziamenti ricevuti dall’ente. Credo che dovremmo cogliere questa prima occasione di avere Rappresentanti eletti all’interno degli
organismi del CNR al di sopra dei Consigli d’Istituto, in aggiunta a quello in CdA, e dare un significato “politico” alla loro elezione, che andando al di là del compitino dettato dallo Statuto possa essereil detonatore per il cambiamento.
Sono coinvolto da due anni nella mobilitazione per favorire l’assunzione dei colleghi per i quali la “legge Madia” ha riconosciuto l’abuso nella reiterazione, a volte decennale, dei contratti a termine. Se avessimo giocato secondo le regole, invece che con quelle imposte da noi, la maggior parte di tali colleghi vivrebbe ancora nel precariato senza sbocco. Mi duole ammettere che l’interlocuzione che abbiamo avuto con Governo e Parlamento sia stata più sincera e fruttuosa di quella con gli organismi direttivi del CNR. Credo che qualsiasi candidatura debba superare le logiche di rappresentanza di una comunità scientifica ristretta, e avere invece l’obiettivo di cercare di cambiare il nostro ente. Con questi presupposti chiedo il vostro appoggio per la mia candidatura nel Consiglio Scientifico del DSFTM, nel quale la retorica dell’eccellenza, che finisce per premiare ingiustificatamente chi è già stato premiato, deve lasciare più spazio alla crescita collaborativa di tutti gli Istituti.
Se volete conoscere maggiori dettagli sulla mia attività scientifica e sulle mie idee per una migliore gestione del DSFTM potete visualizzare il CV al seguente link: https://www.cnr.it/people/giuseppe.mattioli.

Alessandro Molle, IMM

Ho scelto di candidarmi al consiglio scientifico del dipartimento per portare le miecompetenze scientifico-gestionali al servizio della rete di ricerca del dipartimento con una visione operativa (apartire dalla mia esperienza quotidiana di ricercatore impegnato nella gestione di progetti di ricerca come ERC, altriprogetti europei, nazionali, bilaterali e interazioni con partner industriali), ma anche con una prospettiva di medio elungo termine ispirata dal mio recente coinvolgimento in iniziative come la partecipazione in CNR Foresight e inuno dei comitati del Piano Nazionale della Ricerca 2021-27 del MIUR, o dalle interazioni internazionali che inquesti anni mi hanno portato ad organizzare simposi in congressi come E-MRS e MRS. Sul piano dei contenuti, ilmio contributo partirà dalla competenza che ho acquisito sui temi di frontiera della micro- e nano-elettronica e deimateriali bidimensionali per essere orientato al potenziamento delle risorse e delle eccellenze del dipartimento, e alconsolidamento delle relazioni con industrie strategiche con cui il dipartimento è coinvolto. A questo proposito,cercherò di sensibilizzare il dipartimento verso un’organizzazione funzionale alla preparazione di proposte vincentiper bandi europei (ad esempio bandi ERC) e alla gestione operativa dei progetti approvati (ad esempio, aspetti direndicontazione o di gestione del personale), e verso iniziative per il trasferimento tecnologico (ad esempio comepotenziare la brevettazione). Sarà inoltre mia intenzione suggerire azioni di networking all’interno del dipartimentoper fare “massa ciritica” su tematiche specifiche e azioni di disseminazione verso l’esterno su temi dove ildipartimento eccelle o per mezzo di iniziative di outreach verso terzi (ad es. scuole o eventi sociali).
Maggiori info scientifiche su di me sono reperibili su: https://www.mdm.imm.cnr.it/users/molle-alessandro.

Carlo Musio, IBF

Dopo 30 anni di CNR, di cui 25 con matricola, ritengo di avere una buona conoscenza della “macchina CNR”, grazie anche alle mie passate esperienze istituzionali di Capo Commessa (con 14 RTI, 5 CTER) e di rappresentante del personale per il GdL CNR-INFM. Inoltre la mia attività di consigliere e presidente della Soc. Ital Biofisica Pura ed Applicata ha esteso la mia esperienza gestionale e relazionale ad altri ambiti accademici e di ricerca.

In una ricerca scientifica finalmente vocata all’interdisciplinarità, ritengo che i temi conoscitivi e applicativi nel DSFTM possano beneficiare dell’impostazione teorico-metodologica della biofisica che è disciplina squisitamente interdisciplinare.

Lo spirito d’intenti e le motivazioni del mio impegno condividono anche i contenuti per un rinnovamento dell’Ente espressi in recenti iniziative identitarie di un gran numero di R&T nazionali aggregatisi assemblearmente: contenuti per me fondanti di una scienza libera e priva di vincoli vessatori burocratici, basata su correttezza della valutazione, trasparenza e semplificazione progettuale, finanziaria e gestionale.

Nel campo d’azione del CSD, è per me prioritaria la valutazione dei progetti e delle risorse da allocare basata su una visione strategica interdisciplinare e sull’aggregazione di partner dipartimentali, non subordinate alla mera valutazione parametrica dei proponenti. Non favorirò rendite di posizione e m’ispirerò all’insegnamento di Carlo Bernardini quando sosteneva i tanti bravi ricercatori “normali” versus le “eccellenze” autoriferite.

Grazie alla continua informazione e interazione con il personale del DSFTM, eserciterò questo mandato con senso di responsabilità, equilibrio e libertà di giudizio, guidati da riconosciuta onestà intellettuale nella decisione e nell’azione.

Il CV presentato per la candidatura è disponibile sulla piattaforma CNR People (utilizzando i codici di accesso personali) al link https://intranet.cnr.it/servizi/people/persona/cv?id=5112.

Giuseppe Nicotra, IMM

Cari Colleghi, questo evento statutario rappresenta un’importante occasione per portare la voce di noi ricercatori all’interno del DSFTM, così da contribuire alla pianificazione triennale delle attività di ricerca in ambito CNR, ma anche all’incremento delle risorse sia di personale che materiali ad essi attribuite.
In merito all’incremento e all’accrescimento del potenziale delle risorse umane già presenti, non si può non evidenziare l’elevata disparità fra l’esigua percentuale di ricercatori al livello apicale e il quasi totale appiattimento dei ricercatori al livello III. Sebbene tale situazione generi tanta competizione, essenziale se rivolta verso l’esterno, alla lunga non può reggere poiché si ripercuote inesorabilmente al suo interno innescando conflittualità, demotivazione e calo di produttività. Questo è un punto sul quale mi batterò con decisione.
Grazie alla mia continua attività di ricerca, ormai consolidata da oltre 18 anni di esperienza, ho avuto modo di formarmi in centri di ricerca internazionali per poi importare ed accrescere proficuamente le competenze in campo nazionale. Ciò mi ha consentito di mantenere contatti stabili con le varie realtà, che oggi hanno avuto come risultato l’inserimento del CNR nel più prestigioso consorzio di microscopia europeo, ovvero ESTEEM3 progetto di ESFRI H2020.
Quest’azione risponde appieno uno dei compiti principali del consiglio di dipartimento, ovvero quello di favorire la partecipazione del dipartimento (tramite gli istituti) ad attività progettuali in ambito nazionale ed internazionale.
Se eletto mi spenderò con la stessa determinazione ed entusiasmo profusi sino ad oggi al miglioramento dell’interazione interdipartimentale all’interno del CNR. Non meno importante, all’estensione delle collaborazioni già esistenti con rilevanti partner industriali a nuove realtà in un ambito sempre più interdisciplinare; guardando alle future sfide tecnologiche nel campo energetico, con particolare attenzione all’ecosostenibilità, ai trasporti alla salute e puntando alle nuove sfide delle nanobiotecnologie.
Proporrò tali azioni anche nell’ottica di incentivare la competitività in ambito internazionale del nostro tessuto industriale da cui possa conseguentemente scaturire un maggiore potenziale occupazionale.
Buon voto Giuseppe Nicotra

Roberto Termine, NANOTEC

Sono Roberto Termine e sono nel CNR da circa 15 anni. Io lavoro presso la sede secondaria di Rende dell’Istituto di Nanotecnologia, ospitata presso il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria. L’essere in quotidiano contatto con i colleghi universitari mi ha piano piano fatto riflettere da più tempo sulla mancanza di “democrazia” all’interno del nostro Ente. Mentre chi lavora all’interno delle università può partecipare attivamente alle scelte dell’ateneo esprimendo le proprie opinioni all’interno di diversi organi collegiali, noi siamo costretti a subire le direttive che arrivano dall’alto senza poter nemmeno esprimere un parere. Per tale motivo credo che la rappresentatività introdotta dal decreto 218/2016 sia importante, anche se non ancora sufficiente, per poter realizzare un CNR che lavori per conseguire la propria mission: fare ricerca per accrescere la Conoscenza ed essere volano dello sviluppo tecnologico e sociale del nostro paese. Potrebbe sembrare un’utopia, ma nel nostro Ente sono presenti delle professionalità e delle eccellenze scientifiche che possono ambire alla realizzazione di tale mission, ma sono troppo spesso bloccate dall’eccessiva burocrazia, da una gestione troppo manageriale e dalla mancanza di risorse economiche.
Le circolari 6, 9 , 11 e 16 sono emblematiche in quanto riassumono tutte queste problematiche: credo che sia necessario uno scossone che arrivi da chi l’Ente lo vive e ne vive le problematiche giornalmente.
Vorrei proporre la mia candidatura per il consiglio scientifico del Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia, per poter contribuire alla realizzazione di un Ente più snello, più coerente con la propria mission e che permetta alla comunità scientifica italiana di restare al passo con la comunità scientifica internazionale.

Valentina Tozzini, NANO

Il Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia ha natura fortemente interdisciplinare, comprendendo ricerche che spaziano dallo studio delle proprietà fondamentali della materia alla progettazione e ingegnerizzazione di materiali innovativi, dall’analisi della materia vivente al livello sub-cellulare ad applicazioni in campo bio-medico, e con metodi che vanno dall’indagine puramente teorica ad innumerevoli diverse tecniche sperimentali, passando per le simulazioni al calcolatore. In questo contesto, il mio profilo scientifico “ibrido” risulta in qualche modo rappresentativo: partendo da un background teorico (Teoria del Funzionale di Densità, transizioni di fase e dinamiche vibrazionali di sistemi condensati) sono successivamente passata alle simulazioni al calcolatore e modelli a bassa risoluzione di sistemi macromolecolari, e divido attualmente il mio tempo tra lo studio e progettazione di materiali per applicazioni in campo energetico, e di biomolecole per applicazioni in campo terapeutico. Tutta la mia attività degli ultimi due decenni è stata caratterizzata da intense interazioni tra le più fruttifere della mia carriera con controparti sperimentali, delle quali conosco problematiche, necessità e potenzialità, ormai al pari di quelle dei teorici/modellisti. La motivazione che mi spinge alla candidatura nasce dalla convinzione che questo atteggiamento di interazione multidisciplinare dovrebbe essere esteso a tutto il Dipartimento, rafforzando le sinergie, ma anche facendo emergere le specifiche competenze, potenzialità e bisogni.

Caterina Vozzi, IFN

Sono primo ricercatore presso l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR.
Mi occupo di sviluppo di sorgenti laser ultraveloci per applicazioni alla spettroscopia atomica e molecolare e alla scienza dei materiali. Fra i risultati scientificamente più rilevanti della mia carriera ci sono lo sviluppo di sorgenti parametriche per applicazioni strong field e l’uso di queste sorgenti per applicazioni di tomografia molecolare. Nel 2012 ho vinto un ERC Starting Research Grant e nel 2018 un ERC Proof of Concept Grant. Ho partecipato e coordinato inoltre numerosi progetti nazionali e internazionali. Dal 2016 faccio parte del Consiglio di Istituto dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie.
Ho un ruolo molto attivo nella mia comunità scientifica: ho partecipato a diversi comitati organizzativi delle principali conferenze nel mio settore, faccio parte di editorial board di prestigiose riviste peer-reviewed e ho svolto attività di referaggio per numerose funding agencies internazionali.
Ho svolto la mia carriera scientifica all’interno del CNR a partire dal 2002 e questo mi ha dato la possibilità di conoscere in modo approfondito la realtà dell’ente.
Vorrei mettere a disposizione queste esperienze per contribuire in modo attivo e proficuo alla elaborazione ed implementazione delle strategie scientifiche del Dipartimento, facendomi portavoce delle idee dei ricercatori e tecnologi degli Istituti afferenti.


Dipartimento di Scienze biomediche

Piergiuseppe De Berardinis, IBP

Se sarò eletto:

  • mi impegnerò ad avere un costante rapporto con i ricercatori e tecnologi per discutere preventivamente gli argomenti all’ordine del giorno delle riunioni e formulare pareri in maniera il più possibile condivisi.

  • mi impegnerò a vigilare per evitare finanziamenti privilegiati o prelievi forzosi e per garantire ai ricercatori e tecnologi la possibilità di concorrere liberamente ai bandi di finanziamento. Mi batterò inoltre contro eventuali riorganizzazioni o imposizioni di tipo verticistico e contrario alla volontà di ricercatori e tecnologi di sentirsi parte attiva degli istituti di afferenza vedendo riconosciuti i propri meriti e pienamente applicata la carta europea.

Per quanto riguarda il tema della “valorizzazione delle risorse umane” che è trattato nel piano triennale, cercherò di stimolare un’ ampia discussione sui criteri di arruolamento e di progressione di carriera con lo scopo di :1) richiedere aree concorsuali sufficientemente numerose e definite per garantire la copertura delle competenze presenti nel DSB; 2) stabilire i criteri di valutazione prima della sottomissione delle domande; 3) garantire nelle commissioni la copertura di tutte le discipline previste nelle aree concorsuali e la trasparenza degli atti.

Rilevo infine come base di discussione che molte linee di ricerche operanti nel dipartimento e riconducibili alle 7 aree ERC per le scienze della vita (LS1-LS7) non sono rappresentate nelle 4 aree strategiche del DSB descritte nel piano triennale. Queste ultime pertanto andrebbero definite più compiutamente allo scopo di convogliare una partecipazione interdisciplinare e possibilmente bottom-up volta ad indurre sinergie progettuali e piattaforme trasversali di collaborazione scientifica.

Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: https://www.cnr.it/people/piergiuseppe.deberardinis.

Claudio De Lazzari, IFC

Cari tutti,
Vorrei presentare la mia CANDIDATURA a membro del Consiglio Scientifico del Dipartimento di Scienze Biomediche.
Il consiglio scientifico del DSB è costituito da figure che rappresentano essenzialmente le linee di ricerca biologico/mediche.

È assente al suo interno tutta la componente di tipo bioingegneristico/fisico/matematica/statistica che
caratterizza la multidisciplinarietà di molti gruppi di ricerca presenti all’interno degli istituti del DSB.

Per questo motivo penso che l’obiettivo (di noi R&T) debba essere quello di inserire all’interno del DSB, non tanto un rappresentante d’istituto (come da più parti sento dire…..il direttore già svolge questo ruolo), quanto un rappresentante dell’area bioingegneristica/matematica/fisica/statistica (chiamiamola tecnologica in senso lato) che rappresenti e faccia emergere le competenze dei vari gruppi di ricerca che operano in ambiti multidisciplinari.

Spero che questo mio pensiero possa essere condiviso anche dai biologi/medici,
in quanto la multidisciplinarietà del DSB dovrebbe/potrebbe costituire un valore aggiunto anche per loro.

Purtroppo all’interno del CNR (anche durante le fasi concorsuali) le figure ibride (con le loro ricerche e attività) che lavorano in gruppi interdisciplinari non sono sufficientemente rappresentate.

Penso che il DSB sia il solo dipartimento (e il piu’ adatto) in cui queste figure possano trovare una loro corretta collocazione. Sarebbe opportuno cercare di caratterizzare, all’interno dell’Ente, un Dipartimento con una forte connotazione multidisciplinare.

E’ per i motivi descritti che sto cercando di sensibilizzare, non solo voi, ma anche i R&T degli altri istituti che afferiscono al DSB.

Chi vi scrive è un bioingegnere della sezione romana dell’IFC che negli anni ha collaborato con biologi, medici, matematici e fisici partecipando a diversi progetti di ricerca di tipo multidisciplinare; è responsabile dell’Unità di Ricerca “Telecardiology & Clinical Applications of Numerical Modeling of Biological Systems” del Consorzio Interuniversitario Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari (INRC).

Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: http://www.cnr.it/peoplepublic/peoplepublic/index/schedaeng/u/claudio.delazzari.

Veronica Morea, IBPM

Caro collega,

ti scrivo per comunicare la mia candidatura al ruolo di rappresentante del personale Ricercatore e Tecnologo al Consiglio Scientifico del Dipartimento di Scienze Biomediche.

Sono una ricercatrice dell’Istituto di Biologia e Patologia Molecolari, del cui Consiglio d’Istituto ho fatto parte per diversi anni.

Il motivo della mia candidatura è che credo sia necessario dar voce al personale del CNR nei pochi ruoli in cui i Regolamenti del CNR lo consentono, e di aprire un canale di comunicazione tra tutto il personale R&T e la Direzione di Dipartimento, in modo da permettere al personale di partecipare in prima persona all’elaborazione delle strategie scientifiche del Dipartimento.

A tal fine, credo sia necessario che i rappresentanti consultino regolarmente il personale su tutte le questioni che lo riguardano, e sempre in occasione delle riunioni del Consiglio Scientifico, sia direttamente che organizzando un coordinamento dei CdI degli Istituti partecipanti.

Sono infatti fermamente convinta che la risorsa principale del CNR sia il suo personale, e che il modo migliore per sviluppare le ricerche del Dipartimento e dell’Ente sia quello di mettere il personale nelle condizioni di lavorare al meglio, seppur nelle difficili condizioni derivanti dal quadro generale del Paese.

Per far questo, credo che più che di soluzioni trovate dall’alto, abbiamo bisogno di ascoltare le esigenze e le proposte di chi la ricerca la fa in prima persona, ovvero il personale R&T.

Diverse esigenze largamente condivise sono già state espresse in numerose occasioni, pubbliche e private, negli ultimi anni. Queste comprendono:
– una presa di visione e messa a sistema della varietà e ricchezza delle ricerche scientifiche svolte all’interno del dipartimento;
– l’elaborazione di aree scientifiche concorsuali equilibrate e condivise, che tengano conto di tale ricchezza e valorizzino tutte le componenti del Dipartimento;
– una gestione trasparente di tutte le attività del Dipartimento, dall’affidamento di incarichi alla valutazione di progetti;
– una valutazione dei progetti sempre mediante call aperti, eliminando del tutto la cooptazione top-down che si è avuta in diverse occasioni in passato;
– l’elaborazione di criteri di valutazione nei concorsi che siano condivisi, noti a priori ed uniformi tra i diversi bandi, in modo che la valutazione sia il più possibile basata sull’effettivo percorso dei candidati piuttosto che sulla loro capacità di “indovinare” quali titoli verranno presi in considerazione dalle commissioni di volta in volta, e quale valore vi verrà assegnato;
– la scelta dei membri delle commissioni di concorso, sia CNR che esterni, mediante sorteggio tra tutti coloro che hanno competenza per le rispettive aree scientifiche;

  • l’individuazione di criteri, alcuni dei quali ampiamenti condivisi dalla comunità scientifica internazionale, per limitare il più possibile situazioni di conflitto di interesse in fase sia di concorso che di valutazione di progetti.

Credo che, chiunque avrà l’onore e l’onere di rappresentare il personale R&T al CS del Dipartimento, sarà necessario l’impegno e la collaborazione di tutti noi per raggiungere questi obiettivi e tutti gli altri che verranno espressi in seguito dalla R&T.

Rosa Sicari, IFC

La trasversalità e translazionalità del sapere sono le chiavi con le quali affronterò il mio impegno all’interno del dipartimento di biomedicina. Con alcuni punti fermi:
Ascolto: E’ mio obiettivo cercare di mediare, sintetizzare e rappresentare i diversi punti di vista sui temi che più ci qualificano come ricercatori.
Networking: La prima rete da sviluppare è proprio quella interna al dipartimento. La ricchezza delle conoscenze nei vari settori degli istituti che afferiscono al dipartimento offre un panorama che va valorizzato, messo in rete e reso competitivo. La massa critica che il dipartimento di biomedicina può sviluppare e coordinare sarà certamente una mia priorità.
Conoscenza: il valore della conoscenza è da troppo tempo offuscato da un vento che parla una lingua contraria e che tende a svilire il lavoro di quelli che la conoscenza provano a costruirla. La conoscenza fa rima con competenza e questo è un altro pezzo del patrimonio inestimabile posseduto dal dipartimento. Il consiglio scientifico dovrà contribuire a costruire una visione della ricerca che abbia un forte impatto sociale e che sappia sfidare il mondo dei saperi “alternativi”
Competizione: Sviluppare capacità competitiva vuole dire misurarsi con il resto del mondo che è spesso meglio organizzato, meno burocratizzato, meglio finanziato. Questo è necessario anche per evitare posizioni eccessivamente parrocchiali, chiuse, a protezione di micro rendite di posizione.
Merito e metodo: Il merito senza una appropriata metodologia che aiuti a profilare al meglio ricercatori e tecnologi è un’anatra zoppa del nostro sistema ricerca. I concorsi sono stati troppo spesso penalizzanti per ampie fasce di ricercatori. Concorsi con tempi stabiliti e frequenti, con criteri chiari, per profili specifici.
Reclutamento: Gli ultimi anni ci hanno insegnato che se si vuole ridare linfa vitale agli istituti sarà necessario reclutare sganciandosi dai finanziamenti di progetti, identificando un sistema unico, nazionale che preveda tempi determinati congrui (max 3 anni) prima della tenure.
Multidisciplinarietà: Il CNR ed il dipartimento di scienze biomediche hanno il grande vantaggio di vedere all’interno degli istituti, figure professionali tra le più diverse capaci lavorare insieme con obiettivi comuni. E’ una ricchezza unica che va coltivata e ulteriormente sviluppata. E’ solo dalla diversità di approcci alla conoscenza che si possono ottenere risultati importanti.
Ho raccontato, forse, in sintesi quello che ho visto negli anni all’interno del mio istituto, la Fisiologia Clinica, fondata sulla multidisciplinarietà in medicina. Ho raccontato anche quello che ho visto quando dal 2000 tutti gli istituti di ricerca si sono concentrati a Pisa in un solo luogo fisico. Tutto questo ha sviluppato relazioni, idee, interessi, progetti comuni. Rendiamo il dipartimento di scienze biomediche quel luogo fisico che diventi laboratorio reale di idee capace di affrontare le sfide del mondo della ricerca.
Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: https://intranet.cnr.it/people/persona/cv?id=5121.

Maria Patrizia Stoppelli, IGB

Cari Colleghi, l’imminente rinnovo dei Consigli Scientifici con rappresentanza elettiva è un’opportunità da non perdere per esporre le nostre esigenze e contribuire ai processi decisionali del CNR, difendendo gli scopi e gli ideali fondanti del nostro Ente. Con orgoglio presento la mia candidatura, fidando nella mia personale, lunga esperienza di ricerca in Biochimica e Biologia cellulare, in Italia e all’estero, ed impegnandomi ad interpretare le istanze dei Colleghi del Dipartimento di Scienze Biomediche. Il DSB si caratterizza per un’enorme ricchezza di risorse umane, competenze scientifiche e tecnologie di avanguardia, che meritano un’attenta ricognizione e condivisione attraverso reti e websites. La valorizzazione di tale patrimonio potrà sostenere le attività sperimentali in corso, rafforzare la presentazione di nuovi progetti individuali e collaborativi, nonchè creare utili opportunità per i giovani ricercatori nell’attuale, difficile congiuntura. E’ anche rilevante che nuove iniziative progettuali dipartimentali siano condivise precocemente con la rete scientifica. Se sarò eletta, mi renderò interprete delle iniziative da voi suggerite in materia di programmazione scientifica, distribuzione delle risorse e valutazione dei risultati, privilegiando criteri di equità e trasparenza. Nel rispetto della Carta Europea dei Ricercatori e della rappresentatività, mi adopererò per il rispetto della volontà dei Colleghi, quando compressa da decisioni verticistiche. Infine, mi adopererò per garantire la pubblicità e trasparenza delle attività del CS, utilizzando anche quelle reti di contatti recentemente create e che hanno riscosso tanto interesse e partecipazione tra noi Colleghi.

Enrica Strettoi, IN

Ho svolto la mia intera attività professionale all’interno del CNR e ho una lunga esperienza scientifica (in qualità di ricercatrice attiva nel settore della fisiologia e patologia della retina) e gestionale, avendo svolto per vari anni il ruolo di RUOS della sede di Pisa dell’Istituto di Neuroscienze. Partecipo attivamente alla vita del mio Istituto e del CNR in generale e sono membro di network scientifici e organizzativi internazionali (quali la Annual Meeting Program Committee e la Awards Committee dell’ARVO, la Association for Research in Vision and Ophthalmology, che conta circa 12,000 aderenti) e revisore di progetti per vari organismi di finanziamento alla ricerca, quali la EU e il CNRS. Ho lavorato frequentemente in ambienti internazionali, specialmente negli Stati Uniti e in Australia e ho esperienza di acquisizione e gestione di finanziamenti e coordinamento di varie unità di ricerca. Ho un incarico di insegnamento all’Università di Pisa e mi sono da sempre dedicata alla formazione di giovani allievi nelle Neuroscienze. Penso quindi di aver maturato una visione di insieme (critica e indipendente) della ricerca biomedica in Italia e all’estero, visione che mi piacerebbe condividere in primis con i miei colleghi, collaborando alla costruzione di un CNR più partecipato e più centrato sulla scienza e sulla spinta che questa è in grado di dare alla società.
Credo che sia molto importante partecipare ai ruoli (che dovrebbero essere più numerosi) in cui è prevista una rappresentanza dei ricercatori. Sia in fase programmatica che consuntiva, la voce e l’angolo visuale dei ricercatori, la parte propulsiva della scienza, dovrebbero essere presi in considerazione primaria, in virtù dell’opera costante che si svolge capillarmente e in prima linea nei laboratori, negli Istituti, nei Dipartimenti e nelle reti di ricerca nazionali e internazionali. Ritengo che gli Istituti siano il nodo fondamentale dell’attività del CNR per natura scientifica e valenza aggregante storica, tematica e geografica e che debbano essere gli interlocutori primari di ogni iniziativa all’interno dell’Ente.
Sono consapevole del fatto che la ricerca, troppo spesso appesantita da oneri burocratici inadatti alla sua natura o mortificata da una cronica scarsità di fondi, conserva comunque un fondamentale potere trainante che i ricercatori hanno l’onore e l’onere di testimoniare con energia all’intera società. La mia candidatura alle elezioni per il Consiglio Scientifico di Dipartimento nasce dal desiderio di condividere con altri una passione genuina per una ricerca libera, auspicando che la mia voce possa contribuire costruttivamente alla vita della casa comune.
CV visibile al seguente link: https://intranet.cnr.it/servizi/people/persona/persone/#/publicprofile/enrica.strettoi.


Ingegneria, ICT e tecnologie per l’energia e i trasporti

Francesco Baldini, IFAC

Le motivazioni che mi hanno spinto a presentare la mia candidatura al consiglio scientifico del DIITET risiedono nella volontà di rappresentare il personale all’interno del dipartimento per portare all’attenzione dei vertici del nostro entele loro posizioni e le loro esigenze qualunque sia il loro settore scientifico di appartenenza, aspetto questo da non trascurare dal momento che il ns Dipartimento è estremamente multidisciplinare. Questo punto è sicuramente facilitato dalla multidisciplinarietà della mia attività di ricerca che copre settori della ingegneria dei sistemi, della fotonica, della chimica dei materiali e della medicina.
Nel caso di elezione, sarà chiaramente mia cura portare all’attenzione del consiglio di Dipartimento le esigenze dei ricercatori che mi verranno di volta in volta segnalate e informare in maniera tempestiva e puntuale i ricercatori di quanto discusso in sede di consiglio.
Sempre nel caso di elezione, quello che porterò e metterò a disposizione sarà la mia esperienza scientifica maturata nel corso dei miei 30 anni di attività all’interno del CNR, con un’attenzione particolare sia al precariato (i miei otto anni di precariato mi rendono particolarmente attento a questo problema) che alla meritocrazia scientifica.
I dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: http://cbs.ifac.cnr.it/index.php/people?id=8.

Lorenzo Crocco, IREA

Presento la mia candidatura a Consigliere Scientifico di Dipartimento nello spirito della Carta Europea dei Ricercatori, con l’obiettivo di agire nell’interesse della comunità scientifica, nella massima condivisione ed ascolto, attraverso la diffusione delle informazioni e la trasparenza degli atti. Nell’ambito delle loro competenze, i Consigli Scientifici di Dipartimento possono costituire, infatti, uno strumento efficace attraverso il quale i ricercatori e tecnologi avranno modo di contribuire concretamente, in maniera costruttiva e anche critica, alla gestione dell’Ente ed alla definizione delle sue strategie operative. Questa idea della ricerca condivisa e plurale, motore dell’innovazione e non prona alle logiche particolari, trova per me un naturale campo di azione nel DIITET, in quella molteplicità di saperi e discipline che ne rappresenta una delle principali ricchezze. Il mio impegno è quello di salvaguardare e favorire questa diversità, contribuire a rafforzarla e valorizzarla, come del resto è necessario in un contesto in cui il lavoro di ricerca deve assumere una dimensione sempre più interdisciplinare e intersettoriale per poter affrontare sfide nuove e complesse. Infine, poiché ritengo essenziale che i Dipartimenti sviluppino le loro attività in maniera organica, non come entità a sé stanti, intendo confrontarmi e agire in sinergia con i colleghi che saranno eletti negli altri Consigli. In questo compito, non facile, metto a disposizione l’esperienza maturata nella mia ventennale attività di ricercatore nel CNR, quanto ho appreso nel confronto con altre realtà accademiche e produttive, l’esercizio fatto nelle attività di gestione in società scientifiche e organismi nazionali e internazionali e una capacità di giudizio libera da condizionamenti.
Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: http://www.cnr.it/peoplepublic/peoplepublic/index/cv?id=5129.

Massimiliano Lo Faro, ITAE

Con la presente candidatura, si intende mettere a disposizione del dipartimento e dei colleghi che vi operano le competenze scientifiche e tecniche fin qui sviluppate all’ITAE.
Le sfide che propongo all’elettorato sono:
-centralità della sperimentazione e dei ricercatori rispetto alla burocrazia dilagante che tendenzialmente sta divorando ogni buon proposito dei ricercatori. L’obiettivo sarà la semplificazione dei compiti istituzioni dei ricercatori.
-revisione dei criteri per l’attribuzione dei progetti top-down. Sarebbe virtuoso avere criteri palesi e adottare la “circolarità” nell’impiego delle risorse umane.
-revisione dei criteri per la formazione delle commissioni di valutazione per i progetti e per i concorsi. Anche in questo caso, sarebbe virtuosa l’adozione di criteri palesi e contemporaneamente promuovendo la “circolarità” nell’impiego delle risorse umane.
-stipula di nuovi memorandum of understanding con organizzazioni estere con l’obiettivo di una più facile libera circolazione dei ricercatori.
Pertanto sulla base dei propositi sopra menzionati e sulla scorta delle mie caratteristiche, realizzerò dei canali telematici per il dialogo “permanente” per essere “le orecchie e la voce” di quanti operano all’interno dell’Ente.
In conclusione, chiedo ai colleghi che ritengono possibile una “vita lavorativa” migliore all’interno dell’Ente, anche grazie alle sfide sopra espresse, di supportarmi in questa votazione.
Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: https://www.cnr.it/people/massimiliano.lofaro.

Patrizio Massoli, IM

In un momento così critico per il futuro del nostro Paese, il CNR ha il delicato compito di contribuire all’innovazione preservando nel contempo l’avanzamento della conoscenza. E questo, non solo nei settori applicativi ma, specialmente, in quelli più speculativi, le cui ricadute non sono immediatamente identificabili ma fondanti l’innovazione del domani. D’altra parte è nella creazione di un complesso organico che riunisca le scienze di base allo sviluppo tecnologico la sfida principale del nostro Dipartimento.
Affinché il CNR possa rinnovarsi per affrontare tale sfida è necessario il contributo di tutti, dell’Ente e dei suoi ricercatori. Per questo motivo le linee guida del mio contributo saranno quelle delineate dalla Carta Europea dei Ricercatori. In particolare, vorrò concentrare il mio contributo evidenziando le necessità di uno “sviluppo professionale continuo” e di “garantire un ambiente di ricerca o di formazione alla ricerca il più stimolante possibile e in grado di offrire attrezzature, apparecchi e opportunità adeguati”. Ciò va fatto attraverso il giusto equilibrio tra le esigenze di organizzazione e gestione e la libertà di ricerca, unico reale propellente per lo sviluppo. Vorrò, inoltre, lavorare per assicurare il giusto avanzamento di carriera come riconoscimento del lavoro svolto, considerando la multidisciplinarità che contraddistingue il nostro dipartimento come una vitale ricchezza scientifica e culturale da valorizzare. In sintesi, lavorerò per dare corpo al significato di ricercatore, così bene espresso nella Carta Europea dei Ricercatori quando, in ultima pagina, lo definisce come: «Professionisti impegnati nella concezione o nella creazione di nuove conoscenze, prodotti, processi, metodi e sistemi nuovi e nella gestione dei progetti interessati».
Per chi volesse conoscere la mia attività di ricercatore, ho inserito in people il curriculum vitae sottomesso online alla domanda di partecipazione. Il link è: https://www.cnr.it/people/patrizio.massoli.

Massimo Mazzer, IMEM

Grazie al lavoro di coordinamento nazionale delle attività di R&I che sto svolgendo in uno dei settori strategici del SET Plan, conosco la qualità e le potenzialità del CNR lungo tutta la filiera che va dalla ricerca di base, all’innovazione e al trasferimento tecnologico.
Il baricentro del DIITET è proprio nella zona più critica e strategica di questa filiera, quella che valorizza i risultati della ricerca e li rende fruibili a chi fa innovazione di prodotto e di processo e sperimenta la fabbrica del futuro.
In altre parole, questo dipartimento è l’interfaccia attiva che collega la ricerca ai nodi strategici del tessuto industriale ma anche a chi ha il compito della progettazione, dello sviluppo e della gestione delle infrastrutture del nostro Paese (energia, comunicazioni, cura dell’ambiente e del territorio, trasporti, scuole, ospedali, protezione civile, ecc.).
Si tratta di un ruolo di cruciale importanza che richiede la capacità di fare squadra con tutto l’arcipelago della ricerca, a partire dagli altri dipartimenti CNR, e di individuare i programmi strategici verso cui orientare le risorse e la ricerca di finanziamenti.
In quanto ente pubblico di ricerca, il CNR è in grado di occuparsi direttamente delle priorità del Paese e di assumere, laddove abbia le competenze, un ruolo di leadership nella ricerca di soluzioni tecnologiche a problemi epocali come le cause, e anche le conseguenze, dei cambiamenti climatici in corso.
In questo quadro il Consiglio Scientifico del DIITET, coerentemente con lo statuto, può e deve esprimersi con autorevolezza su come ricerca e innovazione possano contribuire alla profonda trasformazione dell’industria, delle infrastrutture e dei servizi che (anche) il nostro Paese dovrà affrontare nell’immediato futuro.

Andrea Passarella, IIT

La mia candidatura segue un approfondito confronto con i colleghi di IIT ed ISTI, con l’ambizione di rappresentare Ricercatori e Tecnologi (R/T) di tutte le Aree Strategiche.
Sulla base dello Statuto, ritengo compito fondamentale dei consiglieri eletti rappresentare la rete per contribuire alla definizione delle strategie scientifiche DIITET. Se eletto, mi impegno a rappresentare nel Consiglio Scientifico (CS) le proposte della rete, e comunicare i risultati delle discussioni del CS. Mi impegno quindi a
• creare uno spazio condiviso di discussione e scambio di informazioni tra i R/T
• tenermi in stretto contatto con i CdI del DIITET
• quando richiestomi e/o in momenti particolarmente importanti per la definizione delle strategie scientifiche del DIITET, incontrarmi con i R/T degli Istituti
• facilitare, su richiesta della rete, il collegamento tra R/T in vista di iniziative scientifiche specifiche
Lo Statuto prevede che il CS fornisca pareri sul piano triennale e sulla sua valutazione. Se eletto, mi impegno a rappresentare in CS proposte elaborate dalla rete sulle strategie scientifiche DIITET, ad esempio su:
• criteri per la valutazione dei risultati scientifici e tecnologici nei concorsi, che considerino le specificità delle Aree strategiche, come punto di riferimento condiviso e stabile nel tempo
• linee scientifiche aggreganti, che nel loro insieme garantiscano la piena copertura delle competenze degli Istituti
• aggregazione delle componenti scientifiche presenti nel DIITET in aree strategiche
• modalità per valorizzare collaborazioni multi-disciplinari tra le diverse aree strategiche ed Istituti
• ogni altra proposta elaborata dalla rete
Una più precisa elaborazione di questi punti è disponibile qui https://tinyurl.com/y59srl4b.
Il mio CV e’ disponibile al seguente indirizzo https://tinyurl.com/y6alr9hf.

Giandomenico Spezzano, ICAR

Con la presente lettera intendo proporre la mia candidatura a membro del Consiglio Scientifico del DIITET.
Dal 2001 sono Dirigente di Ricerca dell’ICAR-CNR. Sono stato membro nel Consiglio di Istituto per diverse tornate. Precedentemente, ho lavorato presso il CRAI dove ho svolto ricerche nel settore dei sistemi distribuiti e paralleli guidando un gruppo di ricercatori alcuni dei quali ora rivestono il ruolo di professori ordinari presso Università italiane.
Attualmente sono referente per il Dipartimento DIITET per l’AP Smart City e responsabile del laboratorio “Sistemi distribuiti intelligenti e pervasivi (Speedy)” dell’ICAR. Sono consigliere di amministrazione del Consorzio SI-LAB che svolge attività di ricerca nella Service Innovation. Ho contribuito a fondare il Distretto DOMUS operante nel settore dell’IoT e delle Smart City in collaborazione con diverse Università e la TIM. Sono membro del comitato organizzatore del Master di 2 livello “Inter-Iot” sulle tecnologie dell’IoT svolto in collaborazione con l’Università della Calabria. Sono membro del dottorato di ricerca del DiMES dell’Università della Calabria. Sono responsabile di accordi di collaborazione con Istituti scientifici e Università nazionali e internazionali. Il mio h-index è 28 e ho pubblicato più di 200 lavori e 4 libri.
Sono stato e sono ancora responsabile scientifico di svariati progetti di ricerca sia nazionali che europei. Di alcuni progetti sono stato ideatore e proponente nonché responsabile scientifico nazionale. Progetti che hanno contribuito a far stabilizzare parecchi ricercatori e tecnologi a tempo determinato garantendo loro continuità nell’attività di ricerca.
Le mie attività, in quasi un quarantennio, mi hanno portato a maturare una visione d’insieme della ricerca di tipo interdisciplinare che consente ai gruppi di ricerca di affrontare, oltre a temi più convenzionali, anche prospettive di assoluta originalità. Tale visione si basa sulla convinzione che solo l’integrazione delle tecnologie dell’ICT con vari settori scientifici tra cui quelli dell’energia dei trasporti, della gestione idrica e della sismica, possa contribuire in maniera determinante allo sviluppo industriale e scientifico del paese.
Ritengo che oggi i social media, l’intelligenza artificiale, i big data analytics, l’IoT, i Digital Twin, il Cloud/Fog/edge computing e il 5G, settori in cui svolgo attività di ricerca, diano vita a una combinazione di componenti digitali in grado di aiutare a sviluppare opportunità di innovazione e ricerca in tutti i settori industriali e nelle Smart City.
Ricordo che il Consiglio Scientifico ha il compito di “esprimere parere obbligatorio sugli elementi di competenza del piano triennale di attività del dipartimento e degli istituti ad esso afferenti, sulle risorse ad essi affidate in base alla lettera i) del comma 4 e sulla verifica dei risultati dell’attività di ricerca svolta in attuazione dei programmi.”

Ritengo quindi che sia opportuno che nel Consiglio Scientifico debbano essere presenti varie competenze scientifiche che debbano operare in grande sinergia. Posso assicurare che la mia partecipazione sarà rivolta a supportare linee di ricerca emergenti e tematiche interdisciplinari e a valutare con accuratezza la sostenibilità e l’eccellenza delle attività affidate agli Istituti.
Ritengo che i ricercatori, di ogni area e cultura, devono poter guardare al DIITET come ad uno strumento vero per puntare alla eccellenza nella ricerca e per riuscire nella competizione internazionale.
Ringrazio sin d’ora tutti quelli che mi sosteranno con il loro voto.

Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: https://www.cnr.it/people/giandomenico.spezzano.


Dipartimento di Scienze umane e sociali, patrimonio culturale

Gemma Colesanti, ISEM

La mia candidatura parte dall’obiettivo, condiviso da numerose colleghe e colleghi, di perseguire l’applicazione totale della Carta europea dei ricercatori ossia: 1) il rafforzamento della rappresentatività – uno dei pilastri su cui costruire un nuovo mondo della ricerca; 2) la difesa e la promozione degli interessi di tutti noi operatori del sapere. Questi obiettivi sono particolarmente cruciali in questa congiuntura storica nella quale appare necessario ripensare il nostro lavoro di ricercatori in una dimensione sempre più interdisciplinare e internazionale, elementi che sono tra i punti di forza del Dipartimento di Scienze umane e sociali, patrimonio culturale. Credo che il mio percorso personale e professionale di storica, che mi ha visto interagire da sempre con studiosi di ambiti di ricerca diversi nonché partecipare e coordinare progetti con enti di ricerca stranieri e italiani possa contribuire in maniera costruttiva a una nuova politica del Consiglio Scientifico.Il mio ruolo di ricercatrice indipendente, che si candida per la prima volta a una rappresentanza istituzionale, in caso di elezione sarà quello di: 1) creare sinergie con altri settori di ricerca per un coordinamento condiviso delle attività, rispettando e valorizzando le tante pluralità e le linee scientifiche di ciascuno; 2) garantire a tutti gli istituti un equo accesso alle risorse disponibili per progetti sia in ambito nazionale sia in ambito internazionale all’interno del piano triennale di attività del DSU; 3) farmi portavoce delle istanze che giungeranno dai colleghi e dai Consigli d’Istituto; 4) far rispettare i criteri di modalità, di trasparenza e di pubblicità degli atti. Aperta ad ogni ipotesi di confronto con tutti spero di avere il vostro sostegno.
Il mio curriculum aggiornato è disponibile online sul sito: https://cnr-it.academia.edu/GemmaColesanti.

Gabriella Corona, ISSM

Gentili colleghe e colleghi,
invio questa mail per informarvi di aver presentato la mia candidatura come membro del Consiglio Scientifico del DSU. Sono Gabriella Corona primo ricercatore dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo di Napoli. Sono una storica dell’età contemporanea e la mia produzione scientifica è prevalentemente concentrata su tematiche legate all’ambiente, al paesaggio e al territorio.
Ho deciso di candidarmi dopo molte incertezze su suggerimento di una parte dei miei colleghi e sollecitata dal momento difficile che stanno attraversando le scienze umane e sociali- non solo in Italia – particolarmente colpite da una fase preoccupante di arretratezza culturale.
Mi farebbe piacere mettere al servizio del Dipartimento le competenze che ho acquisito in una lunga esperienza di direzione sia di riviste scientifiche interdisciplinari (“Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali”,”Global Environment. Journal of Transidisciplinary History”, “I frutti di Demetra. Bollettino di storia e ambiente”), sia di gruppi di ricerca nazionali ed internazionali, per dare un contributo alla valorizzazione e al potenziamento delle scienze umane e sociali nell’ambito del CNR e al riposizionamento del ruolo della storia in tutte le sue articolazioni cronologiche e tematiche, sia in qualità di “metodo” di analisi scientifica che di “strumento di verità” in un ambito più ampio che riguarda il dibattito pubblico.
Il lavoro che ci aspetta nei prossimi anni è una dura e impegnativa battaglia culturale volta non solo a potenziare il dialogo tra scienze umane e sociali, ma anche a favorire il contagio tra queste e le scienze naturali. Si tratta di una prospettiva che riequilibra il rapporto tra i saperi. Una rivoluzione metodologica in questo senso già in atto in altri paesi sta favorendo uno sviluppo senza precedenti delle conoscenze e sta aprendo campi di ricerca del tutto sconosciuti. E’ bene che anche il nostro paese sia al passo con questi cambiamenti. Il nostro compito sarà quello di perfezionare la qualità della produzione scientifica per tendere ai più elevati standard internazionali, raccordando inoltre il lavoro degli istituti in una visione coordinata e coerente pur nel rispetto delle più piene libertà individuali.

Giovanni Leucci, IBAM

Cari Colleghi

desidero informarvi che ho presentato la mia candidatura come componente del Consiglio Scientifico di Dipartimento (DSU).

Sono un ricercatore dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (UOS di Lecce) che a breve confluirà nell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale. In oltre 25 anni di lavoro come ricercatore (tra Universitá, CNR e istituzioni estere) ho avuto modo di maturare un esperienza scientifica che mi ha portato ad avere grandi riconoscimenti a livello internazionale (premi, comitati scientifici, etc.) e ad acquisire anche rilevanti esperienze gestionali in tema di ricerca scientifica. Con oltre 200 pubblicazioni scientifiche su riviste di spessore internazionale e nazionale nel campo della geofisica applicata all’archeologia, ai beni culturali, all’ingegneria, all’ambiente alla geologia etc., due monografie scientifiche, due brevetti industriali, l’abilitazione scientifica nazionale come docente di seconda fascia ssd FIS07 (fisica applicata), l’idoneitá come dirigente di ricerca. Ho deciso, pertanto, di mettere a vostra disposizione questa notevole esperienza con la volontà di portare il mio contributo al Dipartimento, fermamente convinto che solo se spinti dal desiderio di offrire un servizio alla nostra Comunità Scientifica sarà possibile continuare a mantenere i grandi livelli raggiunti negli anni nell’ambito del patrimonio culturale dove opero. Livelli raggiunti grazie anche ai colleghi che ancora oggi vivono nel precariato e il cui contributo è stato ed è di fondamentale importanza. La mia formazione e il mio impegno nella inter e multidisciplinarità nel settore del patrimonio culturale e il ruolo importante che il neo Istituto ISPC avrà nel grande dibattito sulla cultura all’interno del CNR e nel Paese tutto mi hanno convinto a scendere in campo rappresentando così le esigenze di tutti voi, di tutti noi. Vi contatterò di nuovo nelle prossime settimane sperando di poter contare sul vostro voto.
Troverete il mio curriculum sul sito, https://cnr-it.academia.edu/GiovanniLeucci/CurriculumVitae, confido in un vostro sostegno.

Fabio Marcelli, ISGI

Assistiamo sempre più ad uno svilimento ed isterilimento delle nostre discipline con conseguenze sui finanziamenti, sulla distribuzione delle opportunità, sulle commissioni, sulla negazione anche mortificante delle nostre peculiarità nei tempi e nei modi di lavoro. La stessa autonomia è messa in discussione e resa problematica, quando non impossibile. E’ avvilente per noi ed inutile per il Paese.
Ho maturato nel corso di oltre 35 anni di carriera scientifica, ora come dirigente, la consapevolezza che il nostro lavoro debba coniugarsi alle necessità sociali, avere un carattere davvero interdisciplinare e valorizzare le cooperazioni e gli scambi, nonché soprattutto consentire la partecipazione all’elaborazione delle linee di ricerca. Si impone un impegno che mostri i limiti dell’individualismo, di organizzazioni piramidali, di valutazioni che non rispettano la specificità dell’Ente. C’è un problema culturale cui obbligare l’agenda politica, che sottragga alla marginalità le scienze umane e la ricerca tutta, restituendo dignità. E’ tempo di imporre la Carta europea e le sue condizioni ponendo argine alla deriva.
Sono profondamente convinto – e il mio impegno di questi anni lo attesta – che i valori democratici e antifascisti affermati dalla Costituzione, le esigenze di pace e di rispetto dei diritti umani stiano diventando ogni giorno più dirimenti. Credo in un costante dialogo con i colleghi, di cui vorrei essere portavoce superando frammentarietà e divisioni che indeboliscono solo noi. L’eterogeneità può diventare forza.
Questi i criteri che impronteranno il mio lavoro e il mio impegno con voi.
Maggiori dettagli sulla mia attività potete leggerli sul mio CV, che si trova a questo link: http://www.isgi.cnr.it/wp-content/uploads/2018/09/Fabio-Marcelli-CV2018-2.pdf.

Luca Tummolini, ISTC

Care colleghe e cari colleghi,

vi scrivo per farvi sapere che anche io ho presentato la mia candidatura a componente del Consiglio Scientifico del DSU.

Mi chiamo Luca Tummolini e sono un ricercatore dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione dove mi occupo di studiare i meccanismi psicologici e sociali alla base di fenomeni sociali umani su larga scala.

Il prossimo consiglio scientifico del DSU dovrà esprimere la propria valutazione sul piano triennale di attività, sulle risorse assegnate agli Istituti e sulla verifica dei risultati della ricerca. Sono convinto che queste valutazioni non potranno che formarsi prima di tutto nella loro naturale comunità di riferimento: i ricercatori e le ricercatrici dei nostri Istituti. Siamo noi ricercatori e tecnologi del CNR e i nostri gruppi di ricerca a misurarci quotidianamente con la comunità di ricerca internazionale. Siamo noi che abbiamo lo sguardo puntato sulla frontiera della conoscenza e dell’innovazione. Siamo noi che sappiamo dove andare e perché.

Ma sono altrettanto convinto che il consiglio scientifico dovrà rappresentare qualcosa di più.

Il valore e il ruolo delle scienze umane e sociali è oggi sotto attacco. Solo il mese scorso in Brasile il governo in carica ha proposto di ‘decentralizzare’ il finanziamento della filosofia e della sociologia. Un clima pervasivo che sta già diffondendo i suoi condizionamenti anche da noi.

Eppure i problemi più importanti del mondo contemporaneo – dalle migrazioni al cambiamento climatico, dalle fake news ai nuovi dilemmi morali posti dall’intelligenza artificiale e dalle macchine autonome – richiedono necessariamente il punto di vista delle scienze dell’uomo. Le scienze dell’uomo stanno cambiando, certo. Il dialogo e lo scambio con le scienze naturali da un lato (la genetica, biologia, le neuroscienze) e quello con le scienze computazionali dall’altro (l’informatica, i Big Data, la robotica) stanno già creando nuovi approcci, metodi e idee.
E con essi anche nuovi problemi.

Grazie ai suggerimenti e ai contributi di chi vorrà sostenermi, il mio impegno sarà di aiutare a influenzare il Dipartimento in modo che possa giocare un ruolo chiave in questo processo.

One thought on “Candidature ai Consigli Scientifici di Dipartimento

  1. Leggo con piacere di tante candidature animate dalle migliori intenzioni tra cui diventa spesso difficile scegliere. Dai curriculum emergono certamente personalità di alto livello, sicuramente idonee a ricoprire il ruolo di consigliere scientifico all’interno dei diversi dipartimenti. Tuttavia, da un rappresentate dei ricercatori all’interno di un organo CNR mi aspetto molto di più, soprattutto nella situazione attuale del CNR, che vede un forte scollamento tra la base (ovvero i ricercatori che operano nelle singole strutture) e il vertice sia esso amministrativo che di direzione.

    Sarebbe pertanto utile che i diversi candidati si esprimessero, in forma pubblica, su alcuni punti che hanno animato la discussione tra i ricercatori degli ultimi mesi, quali ad esempio

    Le circolari 6/(9) poi ritirata/11/ 16, per citare le più recenti
    Le diverse iniziative proposte dai ricercatori quali ad esempio le mobilitazioni e lo sciopero bianco e la loro eventuale partecipazione ad esse.
    La partecipazione della base al processo decisionale e l’informazione della base stessa

    E’ chiaro che ci sarebbero tanti altri aspetti che andrebbero vagliati al fine di poter esprimere un voto per un rappresentante dei ricercatori, e non aderire ad una scelta di establishment oppure a partecipare ad una gara tra istituti, ma considerato il tempo limitato a disposizione prima del voto reputo importante avere queste informazioni minimali.

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