CNR Concorsi

E alla fine a nulla valsero le diffide: aggiornamento del concorso no. 367.160 da Dirigente di Ricerca

A niente sono valsi gli appelli, le diffide, le interrogazioni parlamentari, le segnalazioni dell’OICU, un organismo indipendente di monitoraggio dei concorsi, gli articoli pubblicati su questo stesso sito, le richieste di annullare in autotutela gli atti concorsuali. Alla fine, la graduatoria del Concorso 367.160 da Dirigente di Ricerca è stata pubblicata.

Un concorso che passerà alla storia come il primo (speriamo anche l’ultimo), nel nostro ente, caratterizzato dall’illegittimo cambio dei criteri in corso di valutazione, che l’amministrazione ha giustificato (?) con non meglio specificati motivi di opportunità (Allegato n. 1).

Opportunità appunto di fare e disfare a piacimento. Ma anche come il primo concorso con commissione composta anche da (due) direttori di Istituti, discostandosi dalla composizione (vado a memoria) di tutte le altre commissioni nominate negli ultimi anni dal CNR per la valutazione di candidati nei concorsi per primo ricercatore/dirigente di ricerca. Consuetudine non basata su norme scritte, ma su quella sacrosanta di attuare il principio costituzionale di imparzialità, escludendo quindi commissari che avendo rapporti istituzionali con alcuni candidati “potrebbero astrattamente” riservare a questi un trattamento preferenziale nell’ambito della procedura competitiva.

A parte l’illegittimità della fissazione di nuovi criteri a procedura di valutazione in corso, in questo aggiornamento mi preme ribadire che anche i criteri stabiliti dalla nuova commissione per la valutazione delle pubblicazioni scelte e la loro applicazione sono illegittimi, principalmente perché discriminanti a valutare candidati afferenti alle tante discipline inerenti il profilo multidisciplinare del concorso.

La commissione, si è limitata infatti, nella valutazione delle pubblicazioni scelte al solo criterio dell’impatto in assoluto della rivista sulla quale appare la pubblicazione, benché come universalmente conosciuto, l’impatto di una rivista non è un valore in sé, ma va sempre considerato rispetto ai valori raggiunti dai periodici del medesimo ambito disciplinare.

In particolare la commissione, ha utilizzato il mero Impact Factor (IF), senza mitigare la nota disomogeneità del peso dell’IF nelle varie discipline attinenti il profilo del concorso:

i) escludendo dal punteggio massimo tutte le pubblicazioni su riviste con IF ≤ 6;
ii) assegnando un punteggio prossimo a zero (0,5) a tutte le pubblicazioni su riviste con IF fino a 3;
iii) assegnando sempre il punteggio massimo (3 punti) ad ogni pubblicazione su riviste con IF ≥ 15, indipendentemente dal ruolo del candidato, dal numero degli autori e dal valore scientifico della singola pubblicazione.

Con questa valutazione la nuova commissione, basandosi solo su 15 pubblicazioni, — come se fosse stata incaricata di valutare i curricula di assegnisti di ricerca — e senza fornire alcuna motivazione delle sue scelte, ha in sostanza definito la graduatoria. Ha eliminato dal concorso tutti i candidati, anche se autori di riferimento di tutte le loro pubblicazioni scelte, afferenti a discipline, da essa stessa giudicate perfettamente attinenti, trattate in riviste specialistiche ad alto impatto relativamente alla disciplina (Q1) ma con IF minore di 6.1 Discipline lontane da quelle degli istituti diretti dai due commissari. E ha premiato invece candidati afferenti a discipline trattate in riviste con alto IF, ma con ruolo marginale (coautori fra tanti coautori) nelle singole pubblicazioni.

Ricordo che invece la precedente commissione aveva giustamente stabilito, per evitare appunto discriminazioni fra candidati afferenti alle diverse discipline attinenti il profilo concorsuale, l’utilizzo del parametro Citescore Quartile. E inoltre aveva sempre, come richiesto anche dal bando, valutato il ruolo svolto dal candidato come riportato nel legittimo verbale dei criteri.

Tutte le previsioni riportate nell’articolo precedente sono state rispettate. Se si analizzano i punteggi finali e quelli attribuiti alle pubblicazioni scelte dalle due commissioni risulta che,
1. molti candidati a cui la precedente commissione aveva attribuito punteggi elevati per le pubblicazioni scelte, perché autori di riferimento di tutte o della quasi totalità dei 15 articoli, pubblicati su riviste ad alto impatto (Q1) relativamente alla disciplina, sono stati esclusi dal concorso con punteggi più che dimezzati, o a malapena sono riusciti ad occupare gli ultimi posti della graduatoria;
2. alcuni candidati, che la precedente commissione aveva escluso dal concorso, perché mai o quasi mai autori di riferimento delle pubblicazioni scelte, hanno ottenuto adesso punteggi raddoppiati e posizioni in graduatoria che consentiranno, tramite i previsti scorrimenti, di essere nominati dirigenti di ricerca;
3. le pubblicazioni scelte della quasi totalità dei candidati inclusi nelle prime posizioni della graduatoria degli idonei sono state meglio valorizzate (anche di 23 punti) dai nuovi criteri di quanto non facessero i criteri precedenti.

Sotto in sintesi una tabella con qualche esempio dello sconvolgimento della graduatoria dovuta ai nuovi criteri, rispetto a quelli stabiliti precedentemente. Addirittura il candidato AA è passato dal punteggio massimo di 45/45 per le pubblicazioni scelte al punteggio di soli 9/45 punti ed è stato escluso dal concorso. E cosi i candidati LD e GS anche loro esclusi dal concorso nonostante nella prima valutazione delle pubblicazioni scelte avessero ottenuto 45/45. Invece VM, con un ruolo marginale in tutte le sue pubblicazioni, viene ripescato, con punteggio più raddoppiato e ora è nell’elenco degli idonei, nonostante sia sempre un semplice coautore di tutte le sue pubblicazioni. E lo stesso vale per GC e gli altri candidati sottoelencati. La tabella completa, contenente i punteggi di tutti gli idonei è riportata nell’allegato n. 2.

Candidato N. pubblicazioni autore di riferimento Pubblicazioni scelte I valutazione Pubblicazioni scelte II valutazione Differenza fra le due valutazioni Punteggio finale
AA 15/15 45/45 9/45 – 36 Non idoneo
LD 15/15 45/45 20/45 – 25 Non idoneo
GS 15/15 45/45 20/45 – 25 Non idoneo
EL 15/15 43,20/45 30,5/45 – 12,8 Non idoneo
SL 14/15 44,10/45 26,5/45 – 17,6 Non idoneo
VM 0/15 15,6/45 33,5/45 + 17,9 88,5
AE 1/15 16,2/45 28,5/45 + 12,3 81
GC 2/15 13,2/45 37/45 + 23,8 92
CE 4/15 19,40/45 36/45 + 16,6 81,7
FR 5/15 24,3/45 35,5/45 + 11,2 87
PS 8/15 30/45 43,5/45 + 13,5 98,5 (1° classificato)
Clara Silvestre 15/15 44/45 27/45 – 17 82 (35° classificato)

Questo concorso, a parte tutte le illegittimità riscontrate (cambio dei criteri durante la valutazione, commissari in conflitto di interesse, criteri discriminanti e profilati, valutazioni contraddittorie), e per le quali si ribadisce la richiesta di annullamento degli atti concorsuali, mette a nudo tutte le carenze presenti nel sistema di valutazione nell’ente: non è infatti ammissibile che per lo stesso concorso, stessa figura professionale e stessa area strategica, i criteri e i relativi punteggi possano cambiare così radicalmente da commissione a commissione. Si suggerisce per il futuro di definire preliminarmente per ciascuna figura professionale e area strategica i criteri e i range dei punteggi per ciascun titolo valutabile, criteri e punteggi da mantenere validi per l’intera durata di validità dell’area strategica prevista nei piani triennali. E così per la formazione delle commissioni: si attuino finalmente le norme previste nel Regolamento del personale del 2005, con la creazione di albi di esperti da cui estrarre a sorte i membri delle commissioni, che non si capisce perché siano state sempre disattese. Aggiungendo l’incompatibilità dei direttori di dipartimento e di istituto a far parte di questi elenchi.

Alcuni candidati, non appena pubblicata la graduatoria, hanno fatto accesso atti anche alla seconda parte della valutazione (produzione scientifica complessiva e CV . Non appena in possesso di questi ulteriori documenti continueremo l’analisi, anche per quanto riguarda la valutazione della produzione scientifica complessiva e del CV di tutti i candidati. Siamo curiosi di vedere, anche per queste altre voci, in che modo la responsabilità di un laboratorio e di un progetto sia stata considerata dalla commissione pari alla responsabilità di tre laboratori e 50 progetti, una decina di invited lectures pari a 4 decine, un ruolo di program chair di conferenze internazionali uguale a una dozzina di essi, e così via.

Per la cronaca, e premettendo che essendo in pensione non ho più un interesse personale, ho partecipato anch’io al concorso. Come riportato in tabella all’ultima riga, mi sono stati attribuiti 82 punti totali. In particolare le mie pubblicazioni scelte sono state valutate 27 punti (precedentemente 44), mentre il CV e la produzione scientifica complessiva hanno ricevuto il punteggio massimo di 55 punti. Nonostante CV e produzione scientifica complessiva siano stati quindi giudicati eccellenti (può la stessa commissione giudicare eccellente la produzione scientifica complessiva e nello stesso tempo valutare i migliori articoli di questa produzione appena sufficienti?) sono entrata a malapena nell’elenco degli idonei, al 35° posto, a causa della decurtazione di 17 punti subita nella valutazione delle pubblicazioni scelte, tutte su riviste ad alto impatto nel campo dei materiali polimeri e per tutte con ruolo di responsabile. Sono stata scavalcata da candidati, compreso il primo in graduatoria (vedi tabella sopra, penultima riga), le cui 15 pubblicazioni scelte sono state invece particolarmente valorizzate dai nuovi criteri.

Per chi è interessato sono a disposizione le tabelle con i punteggi di tutti i candidati.


  1. Ad esempio, nel campo dei materiali polimerici, disciplina perfettamente afferente al profilo del bando, la rivista internazionale più prestigiosa, Macromolecules, nel 2016 arrivava ad un IF = 5,83. Aver posto il limite a IF = 6 sembrerebbe dovuto a mancanza di competenze della commissione in una delle principali discipline del concorso oppure ad uno strumentale progetto di escludere dal concorso i candidati con competenze nel campo sopra indicato, come in effetti è accaduto. E lo stesso vale per altre discipline, come cristallografia, materiali ceramici, etc… 

5 thoughts on “E alla fine a nulla valsero le diffide: aggiornamento del concorso no. 367.160 da Dirigente di Ricerca

  1. Sono anche a disposizione le tabelle con i punteggi ottenuti nella prima e seconda valutazione dai candidati non compresi nella graduatoria degli idonei

  2. Clara, ma allora le ragioni di opportunità dell’annullamento dei lavori della commissione dimissionata erano l’esclusione di candidati scomodi e l’inclusione nella lista degli idonei dei soliti predestinati? E ancora: ma se alcuni commissari hanno pubblicazioni, evidentemente non occasionali, in comune con dei candidati, come hanno fatto ad esimersi dal dichiarare i conflitti di interesse?

  3. Sì Fede è così:
    Guardando attentamente la graduatoria è chiaro il meccanismo utilizzato: sia il primo classificato i che il secondo classificato devono essere eliminati dalla lista, essendo già diventati DR per scorrimento di altre graduatorie. E così probabilmente il terzo, ex direttore dell’istituto Nano ora è professore ordinario . E così anche altri nei primi posti in graduatoria
    Quindi dei primi 6 effettivi 3 afferiscono all’Iccom e 2 all’ ISMN (Istituti diretti da due membri di commissione).
    Da notare anche che quantunque questo concorso fosse nell’area strategica materiali avanzati di afferenza del dipartimento di scienze chimiche, ai primi posti ci sono quasi esclusivamente fisici che per ogni pubblicazione sono in 50 e pubblicano su riviste ad alto IF. Ma cone abbiamo visto la commissione non ha tenuto conto nè del numero degli autori nè ruolo svolto, ma solo dell’IF. La quasi totalità sono stati avvantaggiati e anche di molto dai nuovi criteri .
    Per quanto rigurda le pubblicazioni in comune con i membri di commissione, nei verbali è riportato che in questo caso sono gli altri commissari a valutare le pubblicazione.

    1. Certo, adesso il mestiere di chimico lo può svolgere anche un filosofo con un dottorato in scienza dei materiali. Ecco perché, con questo tipo di confusione, che peraltro è stata introdotta anche in altri contesti, la scienza italiana va a picco! Molte pubblicazioni, anche ad altissimo impatto, poi vai a leggere e sono zeppe di errori!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.