RAPINA IN ATTO DA PARTE DEI SOLITI NOTI

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  • Questo topic ha 7 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 1 mese fa da BBN.
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    • #680
      Umberto Amato
      Moderatore

        Vito, a me sembra che dall’Atto di indirizzo che hai messo a disposizione emergano fatti inquietanti.

        Io ti chiedo per cominciare: ho capito bene che l’AMMINISTRAZIONE CENTRALE (sic!) effettuerà un prelievo forzoso su tutti fondi che faticosamente raccogliamo?

        Cioè, di nuovo con questa storia? Sarà aggiuntivo all’obolo che già versiamo agli Istituti? Di che percentuale stiamo parlando? Ma com’è possibile, proprio l’Amministrazione Centrale madre di tutti gli sprechi e maestra di trasparenza limpida come il catrame!

        Io già non capisco in partenza perché lo Stato non debba finanziare almeno le spese a dipendente fermo. Tuttavia voglio fare lo scemo e credere alle p… (scusa, altrimenti poi mi moderano!) baggianate che ci raccontano sul fatto che i soldi non ci sono. Se proprio dobbiamo contribuire, allora che siano gli Istituti a gestire il nostro obolo. Lì abbiamo se non altro speranze di un controllo maggiore, almeno a partire dai Comitati di Istituto.

      • #735
        Patrizia Lavia
        Moderatore

          L’ipotesi che l’amministrazione centrale prelevi quote dai nostri finanziamenti esterni è semplicemente INTOLLERABILE. Non sono nemmeno sicura che abbia una base legale. Certamente porterebbe il conflitto tra rete scientifica e amministrazione a un punto molto serio e renderebbe sempre più difficile per noi ottenere finanziamenti esterni.

          Quale ente finanziatore sarebbe contento di sapere che una parte di quanto erogato va a foraggiare l’amministrazione centrale del CNR? Sarebbe irragionevole.

          La nostra reazione di contrarietà deve essere netta.

        • #744
          Vito Mocella
          Moderatore

            Umberto hai capito benissimo, ma non ci sono dettagli al momento anche se credo che non tarderanno.
            Hai perfettamente ragione : in uno Stato normale ed in un Ente normale verrebbe finanziato il dipendente-ricercatore a “uomo fermo”, come dici. Eppure non di rado i fondi esterni di ricerca servono a pagare la carta igienica o le spese di guardiania e giardinaggio negli istituti e nel aree di ricerca.
            Per questo concordo con Patrizia: è inaccettabile un prelievo sui fondi esterni, a meno che non servano a pagare le spese di gestione amministrativa dei progetti.
            Purtroppo non è questa l’intenzione manifestata, ho sentito cose che neanche potevo immaginare del tipo che non è accettabile avere il padre povero (l’amministrazione centrale..) ed i figli ricchi (gli istituti, in cui abbondano i fondi esterni).
            Per altro a questo prelievo non corrisponde una gestione realmente condivisa dell’ente con una compartecipazione della rete scientifica. Se almeno la carta europea dei ricercatori fosse applicata davvero …

            • #746
              Patrizia Lavia
              Moderatore

                Scusate però qui siamo al delirio.

                Primo, gli Istituti non sono affatto “ricchi”: hanno fondi per specifici progetti, per i quali hanno presentato un piano finanziario, che l’ente finanziatore ha accettato e che il ricercatore deve svolgere. Non avanza un centesimo.

                Aldilà di questo, a chi può venire in mente una similitudine a dir poco morbosa? Gli Istituti sono figli dell’amministrazione centrale? Scherziamo?
                Gli istituti nascono intorno a missioni scientifiche precise, alcuni hanno storie gloriose, altro che figli dell’amministrazione. L’amministrazione si dovrebbe informare un pò meglio sulla storia del CNR e anche sul funzionamento degli Enti omologhi nel resto del mondo.

                Questa similitudine esprime una visione fuori della realtà (per essere generosi), che il CdA non può avallare. Si dovrebbero convocare gli stati generali del CNR e cominciare a mettere qualche puntino sulle i.

                Perchè non cominciamo piuttosto a rivedere gli stipendi dei direttori di Istituto e di Dipartimento, il costo degli apparati dei dipartimenti e delle direzioni dei vari uffici e non andiamo a valutare se abbiamo davvero bisogno di questa pletora di uffici?

                Vito, regala a Di Bitetto una riproduzione di Saturno che mangia i suoi figli di Goya, magari dismette questa similitudine odiosa.

            • #786
              Anonimo

                Premetto che valuto in maniera negativa questo atto.

                C’è però anche da considerare che, solitamente, una parte dei finanziamenti ricevuti per lo svolgimento dei progetti di ricerca è proprio per coprire i “costi generali” che il CNR sostiene (non i singoli istituti).

                Quindi, purtroppo, credo che questo atto non sia proprio campato sul nulla.

                • #937
                  Umberto Amato
                  Moderatore

                    Andrea, non esiste nessuna maledizione divina che ci obbliga a finanziare i costi generali con prelievi sui fondi ricerca. Perché per rifare i bagni si buttano nel cesso (scusa ma dati i lavori trovo il termine appropriato) mezzo milione di Euro come apprendiamo dalla newsletter di Anpri? Quanti altri gabinetti reali e virtuali esistono nell’Amministrazione Centrale che drenano risorse destinate alla ricerca? Al prossimo CdA apprendiamo che si discute di fitto (!) per la nuova sede dell’AdR di Bari. Scommettiamo che sarà un altro bagno e un’altra fregatura per il CNR per fare qualche piacere a qualcuno?
                    L’Amministrazione Centrale è una piovra gigantesca che cattura tutto quello che incontra, financo anzi a partire dalla ricerca di cui dovrebbe essere a servizio. Noi dobbiamo combatterla e questo è il momento giusto, prima che sia troppo tardi

                • #939
                  Anonimo

                    Concordo. Ma, ripeto, la “maledizione divina” in realtà c’è perchè nei finanziamenti di progetti di ricerca esterni sono spesso previsti costi generali proprio per coprire quelle spese. Quindi il Presidente ed il CdA possono tranquillamente riferirsi a quei costi come prelievo (e.g., in un H2020 il 25% del finanziamento). A maggior ragione per gli istituti dove la sede centrale copre i costi generali.

                    Quello che volevo dire è che, secondo il mio modesto parere, dobbiamo usare argomentazioni diverse (e ce ne sono) per opporci a questo atto.

                    AndreA

                  • #940
                    BBN
                    Partecipante

                      cari tutti,

                      diciamo che è difficile non guardare con sospetto a operazioni che accentrino le risorse verso l’amministrazione centrale, che ha dimostrato di avere tante zone ‘grigie’, come peraltro evidenziato anche dalle nomination assegnate da articolo33 negli ultimi mesi.

                      Tuttavia, ci sono diversi elementi sui quali mi piacerebbe avere il vostro commento, anche per provare ad analizzare meglio il punto di vista di Andrea, perchè a livello puramente teorico li ho sempre considerati piuttosto strani e quando per la prima volta mi ci sono imbattuto (parecchi anni fa’) ho fatto fatica a capire:

                      In primis: se in un progetto è prevista la rendicontazione delle spese di personale e delle spese generali (individuate in genere come percentuale sulle spese per il personale) come mai quelle quote non vengono automaticamente prelevate proprio per coprire quelle spese? La logica (direi anche la legge) vorrebbe che i costi esposti verso un organismo finanziatore corrispondano esattamente alle spese sostenute. Ovviamente il CNR non infrage la legge se rendiconta le spese sostenute e poi decide di lasciare la gestione del budget corrispondente al ricercatore, ma perchè lo fa?

                      a questa domanda, la prima risposta che mi sono dato/mi è stata data è più o meno questa:

                      visto che il CNR non ci fornisce neppure un euro per permetterci di svolgere il nostro lavoro con gli strumenti di cui avremmo bisogno (spesso neppure un PC), permette almeno a quelli che sono stati in grado di portare dei finanziamenti esterni di gestirne tutto il budget corrispondente, anche perchè le spese sono in effetti già coperte dal fondo ordinario”

                      ora questo sistema ha una serie di vantaggi, ma anche una serie di rischi… per esempio:

                      se la forza scientifica/politica (o le percentuali di geo-return) per avere finanziamenti non permettono di ‘vendere’ tutto il tempo/persona effettivamente necessario allo svolgimento di un lavoro e, avendo bisogno di un collaboratore per svolgerlo, si può ugualmente entrare in un progetto e pagare un contratto intero prendendo parte dei fondi necessari dalle spese generali. questo è chiaramente un vantaggio…

                      tuttavia spesso il numero e il tipo di contratti pagati in questo modo è andato ben oltre i limiti di ragionevolezza e sostenibilità, per esempio, permettendo di creare gruppi con un numero elevatissimo di precari pagati solo ed esclusivamente con assegno di ricerca, senza una effettiva e corretta pianificazione per il personale. Insomma si è garantita molto l’autonomia del ricercatore anche a discapito dei diritti dei più deboli e si è lasciato anche che le questioni relative al personale fossero gestite in modo difforme da gruppo a gruppo, da istituto a istituto, da ente ad ente, senza alcuna visione strategica.

                      Inutile dire che questa mia analisi si basa sulla mia ferma convinzione che l’esistenza di forme contrattuali differenti dal tempo determinato (a meno di borse post-doc per previ periodi) sia stato uno degli elementi più deleteri nella nostra storia, avendo fatto ricadere buona parte del peso dei tagli ai finanziamenti per la ricerca sull’anello più debole…

                      Però c’e’ un’altra questione da considerare: tra le conseguenze della legge Madia c’e’ la possibilità teorica di assumere a tempo indeterminato per una spesa complessiva pari al 80% del budget… questo significa che se si considerano i finanziamenti esterni si potrebbero finalmente assumere un bel po’ di ricercatori che da anni sono pagati su fondi esterni, ma quale ente potrebbe mai arrischiarsi in un’operazione del genere senza prevedere appunto un prelievo dui fondi esterni?

                      Questo per dire che ovviamente credo sia inaccettabile un prelievo forzoso da parte dell’amm.centrale ‘al buio’.

                      Personalmente, non sarei contrario al prelievo di un overhead se vincolato esclusivamente al suo utilizzo per l’assunzione di personale con profili ben connessi ai progetti da cui verrebbero prelevati i fondi maggiori o alle competenze dei ricercatori precari storici… ma ovviamente potrebbero sfuggirmi altri elementi… per cui attendo feedback.

                      intanto buona giornata

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