CNR Concorsi

Concorsi a Dirigente di Ricerca 2017: Ci risiamo con i criteri

Luci ed ombre

Ed eccoci di nuovo a parlare di criteri: questa volta per i concorsi del 2017 a Dirigente di Ricerca del CNR, bandi dal n. 367.145 al n. 367.169 , pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 17/01/2017.

Nonostante sia già passato un anno, non solo non si sono ancora svolti i concorsi (una cosa che con i tempi biblici del CNR attuale sembra quasi naturale), ma non sono state neanche nominate tutte le commissioni. Ed alcune delle poche commissioni che si sono già insediate hanno stabilito dei criteri di valutazione perlomeno stravaganti. Tali criteri devono ormai essere resi pubblici, per cui se ne può discutere liberarmente anche qui con l’obiettivo di provare ad evitare i tanti errori — fatti magari in buona fede — che hanno caratterizzato i precedenti concorsi a Dirigente di Ricerca del CNR, con i loro strascichi inevitabili di ricorsi e controricorsi.

Però, prima di discutere quanto fatto dalle commissioni, può essere utile riassumere brevemente come i bandi di questo concorso hanno stabilito la distribuzione dei punteggi da assegnare ai concorrenti.

In tutti i bandi sopraindicati per la valutazione dei titoli, la commissione dispone complessivamente di 100 punti, distribuiti in tre categorie:

A. Pubblicazioni scientifiche e/o brevetti e/o altri prodotti scientifici: max punti 45, max 15 prodotti scelti, max punti 3 per ciascun prodotto.

B. Elenco di ulteriori pubblicazioni e/o brevetti e/o altri prodotti scientifici non inseriti alla Categoria A: max punti 15.

“La Commissione formulerà un giudizio sull’insieme della produzione scientifica tenendo conto della qualità, originalità e innovatività, continuità della produzione scientifica nel suo complesso, assegnando il relativo punteggio.”

C. Altri titoli del curriculum professionale: max punti 40.

“La Commissione assegnerà il punteggio sulla base di un giudizio complessivo motivato che tenga conto, in base a parametri oggettivi, dell’effettivo contributo del candidato nel determinare autonomamente avanzamenti significativi delle conoscenze nell’ambito dell’Area strategica del bando. Nell’ambito della categoria C. la Commissione valorizzerà in modo particolare il conseguimento di un ERC Grant o di premi e/o riconoscimenti scientifici nazionali e internazionali.”

Per le categorie B e C i bandi riportano che il punteggio deve essere assegnato sulla base di un giudizio complessivo motivato.

Essendo concorsi pubblici, i bandi prevedono (per la prima volta al CNR!) la pubblicazione dei criteri prima dell’inizio delle valutazioni, ai sensi dell’art. 19 del d.lgs. n. 33 del 14 marzo 2013, modificato dall’art. 18 del d.lgs n. 97 del 25 maggio 2016.

Da sottolineare, anche positivamente, che nei bandi non è prevista nessuna deroga ai limiti massimi dei punteggi, come quella presente nei concorsi bando n. 364.172 DR (dal Bando: “La Commissione, per un solo prodotto fra quelli scelti dal candidato, può derogare dal limite massimo di 3 punti sino al massimo di 6 punti, laddove trattasi di prodotto eccezionale per originalità, impatto scientifico ed importanza del ruolo svolto dal candidato, fornendo motivazioni…”). Una deroga che, come abbiamo visto nei precedenti articoli, alcune commissioni hanno ampiamente utilizzato, anche attribuendo punti extra a prodotti di discutibile impatto scientifico (basso IF e numero di citazioni) e con un ruolo marginale del candidato (coautore), senza peraltro fornire alcuna motivazione per queste decisioni.

Come forse già sapete, il Presidente ha nominato le prime commissioni per alcuni dei concorsi sopra indicati: in particolare, ad oggi sono state nominate le commissioni per i bandi nn. 367.166, 367.162, 367.161, 367.160, 367.152, 367.151, 367.150, 367.149 367.148, 367.147 367.146 e 367.145, tutte riportate sul sito istituzionale dell’ente.

Alcune commissioni si sono già riunite ed hanno pubblicato i criteri. Le prime commissioni che hanno pubblicato i criteri sono state quelle relative ai Bando N. 367.166 DR- Area Strategica Biologia e Biotecnologie, il Bando N. 367.151 DR – Area Strategica Alimentazione e il Bando N. 367.149 DR – Area Strategica Agrotecnologie e Biorisorse.

Oggi analizziamo i criteri adottati da queste tre commissioni: ci sono interessanti e positive novità rispetto ai criteri stabiliti dalle 7 commissioni dei concorsi bando n. 364.172 DR. Dai criteri riportati è chiaro che queste tre commissioni hanno ben presente il fatto (magari hanno letto i miei articoli pubblicati qui!) che il Quartile SCImago è disponibile solo dal 1997 e che i due parametri bibliometrici, IF e Quartile, non sono intercambiabili a comando. Dai criteri stabiliti risulta anche che queste commissioni terranno conto del ruolo assunto dal candidato.

Ma le novità positive si fermano qui. Già due commissioni su tre, (Bando N. 367.151 DR – Area Strategica Alimentazione e Bando N. 367.149 DR – Area Strategica Agrotecnologie e Biorisorse), non hanno resistito ad introdurre criteri piuttosto stravaganti.

Ambedue le commissioni per i titoli alla CATEGORIA C (Altri titoli del curriculum professionale) riportano:

“La commissione assegnerà il punteggio sulla base di un giudizio complessivo motivato che tenga conto, in base a parametri oggettivi, dell’effettivo contributo del candidato nel determinare autonomamente avanzamenti significativi delle conoscenze nell’ambito dell’Area strategica del bando ….”

La commissione per il Bando N. 367.151 stabilisce di utilizzare per l’attribuzione del punteggio una scala di valutazione simile corrispondente ai giudizi di:

Curriculum Punteggio
ottimo 35–40
più che buono 27–34
buono 19–26
più che sufficiente 11–18
sufficiente 4–10
scarso 0–3

La commissione per il Bando N. 367.149 stabilisce di utilizzare per l’attribuzione del punteggio una scala di valutazione corrispondente ai giudizi di:

Curriculum Punteggio
eccellente 40
ottimo 35–39
più che buono 27–34
buono 19–26
più che sufficiente 11–18
sufficiente 4–10
scarso 0–3

Quindi secondo queste due commissioni ad ogni giudizio, (eccetto il giudizio di curriculum eccellente per la commissione del bando N. 367.149), non corrisponderà un punteggio univoco, ma per lo stesso giudizio il punteggio può variare, sembra senza ulteriore motivazione, in un intervallo anche di 7 punti.
Cioè queste commissioni, dopo aver esercitato la loro discrezionalità tecnica con la formulazione del giudizio, si riservano di attribuire punteggio diverso ai candidati ai quali loro stesse hanno assegnato lo stesso giudizio! Per esempio due candidati ricevono il giudizio “Ottimo” per il CV , ma il punteggio potrebbe essere inspiegabilmente diverso, cioè un candidato avrebbe un CV “più Ottimo” dell’altro.

Per la commissione del concorso Bando N. 367.151 DR – Area Strategica Alimentazione, la situazione si ripete anche per la categoria B.
Nel verbale dei criteri è riportato che la commissione formulerà un giudizio sull’insieme della produzione scientifica, assegnando il relativo punteggio:

Produzione scientifica Punteggio
Ottima 13–15
Più che buona 10–12
Buona 7–9
Più che sufficiente 4–6
Sufficiente 1–3
Scarsa 0,5

Come si vede, il punteggio che verrà assegnato alla produzione scientifica (eccetto per il giudizio di produzione scientifica scarsa), non sarà relativo al giudizio ottenuto , ma potrà essere proprio RELATIVO, nel senso che anche qui candidati che riceveranno per la loro produzione scientifica lo stesso giudizio, potranno avere punteggio diverso anche di 2 punti, senza che sia prevista alcuna giustificazione.

Conclusioni (per ora)

Senza voler minimamente influenzare il lavoro delle commissioni, si fa notare che i ricorsi al TAR che più facilmente sono accolti sono quelli dove non c’è corrispondenza univoca fra giudizio e punteggio. E’ infatti chiaramente riportato in alcune sentenze che il criterio di conversione da giudizio di qualità a punteggio numerico deve essere esplicitato nei previsti tempi e nelle previste sedi (id est, bando, criteri) e non congegnato in modo oscuro ed incomprensibile.

È pacifico che le commissioni formulino in piena libertà il loro giudizio (motivato!), utilizzando tutte le sfumature possibili. Ma allo stesso giudizio, dovrebbe corrispondere lo stesso punteggio.
Se ritenuto necessario, per differenziare meglio i candidati, si sarebbero potuto individuare griglie con un numero più elevato di giudizi, inserendo, per esempio, prima e dopo ottimo quasi ottimo o più che ottimo, (rimanendo logicamente alla commissione l’onere di motivare anche queste ulteriori differenze).

Noi continuiamo a monitorare i criteri e a sottolinearne sia le luci sia, purtroppo, le ombre.

3 thoughts on “Concorsi a Dirigente di Ricerca 2017: Ci risiamo con i criteri

  1. Il giorno in cui questi commenti sono stati qui pubblicati, è miracolosamente apparso sul sito urp anche il verbale del bando 367.185- Materiali Avanzati- prima introvabile su tutto il web. Il fatto interessante è che i candidati stralciati avevano già ricevuto la comunicazione di esclusione dal concorso. Ancora più interessante è la lettura del verbale dei criteri, dove viene esplicitamente affermato che un requisito essenziale del bando (la capacità di determinare AUTONOMAMENTE l’avanzamento delle conoscenze etc. etc.) verrà valutato solo al punto C. Ovvero, i candidati sono stati selezionati per la valutazione dei titoli non già in base a tale criterio, ma ad altri. Non oso addentrarmi nel merito dei criteri, visto che tutti gli interessati possono farlo autonomamente e oggettivamente.
    Mi chiedo poi come mai l’ufficio concorsi non condivida telematicamente con gli interessati tutte le domande dei candidati e gli atti delle commissioni. Troppo avveniristico?

  2. Il bando a cui si riferisce Fede riguarda il Concorso per Primo ricercatore nell’ area strategica “Materiali avanzati”.
    Il punto sollevato da Fede è di particolare rilievo:
    Questa commissione, infatti, per i prodotti scelti (Categoria A) ha utilizzato criteri basati solo su parametrici bibliometrici, che non prendono preventivamente in considerazione l’attinenza dei prodotti all’area strategica, come previsto dal bando. Da tener conto che la valutazione dei prodotti alla categoria A è di particolare importanza, perché, secondo il bando, i candidati che ottengono un punteggio inferiore a 15 punti per la categoria A sono esclusi dal concorso.
    L’attinenza all’area strategica non è neanche specificamente richiamata, quando i criteri trattano dell’ulteriore produzione scientifica (categoria B) . Quindi sulla base dei criteri stabiliti per questa commissione, la produzione scientifica di un candidato anche completamente non pertinente all’area strategica del concorso potrebbe valere il massimo del punteggio (40 punti).

  3. Grazie, carissima, per i tuoi commenti. Hai definito il bando 367.185 “Concorso per Primo Ricercatore”? Dovrebbe…ma se lo confronti con l’analogo bando per dirigente di ricerca, scoprirai che l’unica reale differenza nella valutazione dei titoli (ma poi perché è richiesto anche un colloquio per diventare I ricercatore?) risiede nella maggiore richiesta numerica di “superarticoli”, come li chiamo io, dai quali dipende l’accesso alla valutazione di tutti gli altri titoli (ammesso che ci siano…sembra di partecipare ad un format televisivo più che ad un concorso).
    Peccato che abbiano costretto i partecipanti a scegliere questi superarticoli al buio, quando bandi più onesti e disinteressati avrebbero dovuto o stabilire a priori i criteri di valutazione di questi articoli oppure, se demandati alle commissioni come sembra sia stato fatto, attribuire alle stesse commissioni anche la responsabilità di scegliere tra tutti i prodotti i 10 o 15 articoli, rispettivamente, valutati in modo più favorevole in base ai criteri stabiliti a posteriori. Comunque, sono dell’avviso che questi paradossi non si verificherebbero se, come ben fanno altre categorie, anche quella dei ricercatori si presentasse compatta e unita nel combattere le iniquità. Basterebbe, a mio avviso, impugnare i bandi sistematicamente per costringere i vertici ad eliminare i 3 livelli di inquadramento che non hanno alcun senso. Peraltro, un ricercatore di III livello, a conti fatti, guadagna meno di un impiegatuccio statale sia amministrativo che tecnico pur avendo prospettive di carriera notevolmente ridotte.
    Purtroppo, bisogna concludere che fanno bene i nostri giovani laureati, ormai in numero sempre più ridotto, ad andare all’estero e anch’io rimpiango di non averlo fatto in tempi non sospetti.

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