CdA CNR Sintesi

Sintesi CdA – 11 maggio 2018

Cari colleghi,
di seguito trovate la sintesi del CdA dello scorso 11 maggio, il cui OdG è disponiibile qui.

Al punto 3 è stato approvato lo statuto, accogliendo solo in parte le indicazioni che provenivano dal MIUR ai sensi dell’art.4, comma 3, d.lgs. n.218/2016.
Tali indicazioni chiedevano di integrare l’art. 20 al fine di renderlo coerente con il disposto dell’art. 14, comma 2, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218 che prevede l’esercizio del controllo della Corte dei conti ai sensi dell’articolo 12 della legge 21 marzo 1958, n. 259
Per quanto riguarda l’art. 15 le indicazioni del MEF, trasmesse dal MIUR suggerivano la modifica dei commi 2 e 3 dell’art. 15 nei seguenti termini:
– comma 2: “Il Presidente, se professore o ricercatore universitario, può essere collocato in aspettativa ai sensi del D.P.R.11 luglio 1980, n. 382; se ricercatore o tecnologo o dipendente di pubbliche amministrazioni è collocato in aspettativa senza assegni”.

  • comma 3: “Il Direttore generale, se professore o ricercatore universitario, è collocato in aspettativa ai sensi del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382; se ricercatore o tecnologo o dipendente di pubblica amministrazione può, a domanda, essere collocato in aspettativa senza assegni ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e s.m.

Il comma 2 è stato, invece, riformulato nel modo seguente, richiamando la normativa in vigore:
*Al Presidente, in materia di aspettativa, si applicano se professore o ricercatore universitario, le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382; se dipendente di pubbliche amministrazioni, l’art.19, comma 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni. *
mentre il comma 3 è rimasto inalterato.

La versione integrale dello statuto approvato è qui disponibile.

Al punto 4 sono state approvate le variazioni di bilancio proposte dai centri di spesa dell’ente.

Al punto 5 è stato approvato lo stanziamento di € 400.000,00 per l’Infrastruttura di ricerca delle Scienze religiose ReS – Religious Sciences, che il CNR ha ricevuto su fondi FOE2017 alla voce “Attività di ricerca a valenza internazionale”.

Al punto 6 è stata approvata, con la mia astensione, la variazione di bilancio con prelievo a valere sul “Fondo per il Finanziamento di programmi di ricerca di interesse nazionale” per il finanziamento del VII anno dei progetti FOE “Creazione di un centro per la ricerca di nuovi farmaci per malattie rare e trascurate e della povertà” (2.000.000,00 €) e “Collezione di composti chimici ed attività di screening” (4.600.000, €).
La mia astensione è legata al ruolo del tutto marginale che il CNR ha in tale progetto (cf. il piano di ripartizione delle risorse ) laddove non esercita nella pratica alcun controllo su quanto avviene al di fuori di esso.

Al punto 7 è stata approvata la variazione di bilancio a valere sul “Fondo progetti strategici di ricerca di interesse nazionale” per il proseguimento del Progetto INSTRUCT previsto nella Roadmap ESFRI per un totle di € 1.850.000,00.

I punti 8.1 , sulla polizza sanitaria e 8.2 sui benefici assistenziali sono stati rinviati.

Al punto 8.3 sono stati approvati gli scorrimenti delle graduatorie relative ai bandi bando 367.140 da Dirigente di Ricerca (scorrimento di 2 posizioni) e del bando 367.141 da Primo Ricercatore (scorrimento di tre posizioni) grazie al budget stanziato per i concorsi stessi, che hanno tutti visto come vincitori dei candidati interni all’ente.
Pur esprimendo la mia soddisfazione per lo scorrimento dei concorsi in oggetto, ho ricordato come concorsi analoghi troppo spesso abbiano dei binari con velocità differenziata.
Infatti è del tutto incomprensibile che il concorso relativo alla posizione da Primo Ricercatore ai sensi dell’art. 15 del CCNL per l’area scientifica del  Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale sia ancora in fase di svolgimento a 5 anni dal bando.
Inaccettabile è anche la lentezza con cui sono espletati i concorsi da Primo Ricercatore e Dirigente di ricerca, scaduti dal oltre un anno e per cui l’Ente (ovvero il Presidente che, ai sensi dell’attuale Regolamento, nomina le commissioni) in alcuni casi non ha ancora provveduto a nominare le commissioni !

Al punto 8.4 sono stati revocati i bandi di selezione dei Direttori degli Istituti ISPF, ISGI, IDPA e IRSA. La motivazione di tali revoche è il processo di revisione/accorpamento in corso che interessa tutti e quattro i predetti Istituti, secondo modalità e termini specifici per ciascuno di essi. Ho espresso la mia astensione poiché il processo di revisione/accorpamento non è stato ancora formalmente avviato, né nella maggior parte dei casi neanche discusso con gli istituti, mentre alcuni dei bandi da direttore, che risalgono al 2015, sono da tempo in una fase molto avanzata.

Il punto 9 sull’area della Ricerca di Padova è stato rinviato.

Al punto 10 è stato annullato e revocato il bando per tre posti di Dirigente di seconda fascia per l’area Area Giuridico Amministrativa, indetto con decreto del 30.12.2013.
In tale concorso la composizione della commissione esaminatrice ha subito reiterate e radicali modificazioni dovute a dimissioni dei membri a riprova delle numerose anomalie evidenziate nel testo del provvedimento di annullamento e revoca , fra cui i punteggi previsti dal bando di selezione.
Fra di esse, le competenze richieste nel bando presentavano elementi discriminatori nei riguardi dei candidati non dipendenti dell’Ente, in quanto il rilevante punteggio (50 punti su 84 totali) previsto per gli incarichi dirigenziali era valutabile solo con riferimento alle amministrazioni operanti “nel settore della ricerca e innovazione e specialmente presso enti pubblici di ricerca” costituendo un indubbio favore per i dipendenti “interni” privi di qualifica dirigenziale che hanno svolto funzioni ad essa assimilabili rispetto ai candidati “esterni” con pari requisiti o addirittura in possesso della qualifica di dirigente.

5 thoughts on “Sintesi CdA – 11 maggio 2018

  1. Caro Vito,
    mi stupisco della tua decisione di non dare voto contrario, oppure astenerti, sul punto 3 dell’OdG, in particolare per quanto riguarda il comma 2 dell’art. 15 dello statuto.

    La questione è sull’obbligo o meno, per un professore universitario, di esercitare il ruolo di Presidente in modo esclusivo rispetto ad altre attività/cariche, cioè l’obbligo di essere posto in aspettativa. Ritengo che un Ente debba essere governato da persone che non hanno possibili conflitti di interesse, da cui la necessità di scindere ogni altro legame esterno. Anche per non configurare (come da lunga tradizione al CNR) una eterodirezione dell’Ente stesso.

    Le indicazioni del Ministero, come si evince anche dalla tua sintesi, non è vincolante, un grado di “negoziazione” esiste. Pertanto, posto che gli altri componenti abbiano interessi divergenti con quello di uno sviluppo reale e autonomo del CNR, perchè non hai ritenuto di dare un segnale in questo senso?

    Ciao
    Stefano Morara

    1. Caro Stefano, mi sono difatti adoperato per NON far recepire la richiesta del MIUR e riformulare il comma in questione con un semplice richiamo alla normativa che, di fatto, non cambia la sostanza poiché l’art .12 della D.P.R. 382/80 che abbiamo chiamato è chiarissimo:
      “Durante il periodo dell’aspettativa ai professori ordinari competono eventualmente le indennità a carico degli enti o istituti di ricerca ed eventualmente la retribuzione ove l’aspettativa sia senza assegni.”

  2. Punto 8 scorrimenti graduatorie:
    La questione degli scorrimenti delle graduatorie è particolarmente complessa e dovrebbe essere gestita in maniera oculata e con regole ben precise e valide nel tempo. Cosa che al CNR non avviene mai.
    Non sembra ragionevole che per un’area strategica siano ammessi scorrimenti rispetto ad un’altra solo perchè in quella prima area il vincitore è già dipendente dell’ente. La soluzione forse più equa è quella di accantonare l’eventuale budget risparmiato in tutti i concorsi e riutilizzarlo con cadenze periodiche per lo scorrimento di tutte le graduatorie dello stesso profilo, incominciando da quelle degli art. 15, che essendo destinate solo a candidati interni non prevedono budget residui.

  3. Caro Vito,
    la questione è diversa: se i professori universitari DEBBANO essere collocati in aspettativa oppure no.
    Nello statuto precedente era stato inserito l’obbligo dell’aspettativa, ora l’obbligo è stato tolto.
    Un bel passo indietro.

    Ciao
    Stefano

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