CNR

Risposta alla lettera della DC-GRS in merito allo sciopero bianco dei R&T

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la seguente lettera dei colleghi di Napoli, indirizzata a tutti i R&T del CNR, nonché alla dott.ssa Annalisa Gabrielli, al dott. Alessandro Preti e a tutti i Direttori di Istituto.

Risposta alla lettera della Direzione Centrale Gestione Risorse Umane del CNR riferita allo sciopero bianco dei RT

Cari colleghi,

ieri tutti noi abbiamo ricevuto dalla Direzione Centrale Gestione delle Risorse Umane una lettera avente per oggetto lo sciopero bianco dei R&T indetto a fine marzo dall’Assemblea di Napoli e le certificazioni mensili dell’orario di lavoro svolto in sede presentate da quanti di noi, nel pieno rispetto della vigente normativa contrattuale, non hanno più usato il badge o altre forme automatiche di rilevazione delle presenze.

La lettera inviataci dal n. 2 dell’Amministrazione Centrale del CNR rappresenta innanzitutto un riconoscimento della portata e della diffusione territoriale dello sciopero bianco e, non essendo stata inviata ai soli diretti interessati, evidenzia il timore dell’Amministrazione Centrale che lo sciopero bianco si diffonda ulteriormente tra i R&T dell’Ente, creando ancor più imbarazzo in chi gestisce l’Ente.

La lettera fa riferimento a non meglio definite “indicazioni non istituzionali” che ci avrebbero indotto a sostituire il badge con la certificazione mensile. Orbene, se per “indicazioni non istituzionali” il CNR intende la recente sentenza del Tribunale di Bologna che ha affermato che “per i ricercatori e tecnologi […] non è stata prevista la possibilità di accertare l’osservanza dell’orario di lavoro mediante strumenti automatici di rilevazione delle presenze” e/o la ancor più recente sentenza della Corte di Appello di Bologna che, in via definitiva, ha stabilito che “deve ritenersi non solo che i ricercatori e tecnologi abbiano l’autonoma determinazione del proprio tempo di lavoro ma che sia, correlativamente, esclusa l’introduzione di forme di disciplina dell’orario di lavoro e di controllo sull’osservanza dello stesso“, allora possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, che le indicazioni ricevute hanno una base giuridica ben più salda della contestata Circolare n. 9/2019.

La lettera dei “colleghi” Gabrielli e Preti termina con neppur tanto velate minacce di possibili provvedimenti disciplinari nei confronti di chi continua ad autocertificare l’orario svolto in sede, cadendo nell’assurda affermazione che ciò che è legittimo fare nel mese di aprile diventa improvvisamente illegittimo nei mesi successivi! Un comportamento o è legittimo o non lo è, se la normativa nel frattempo non cambia. Pensare poi di poter sanzionare in via disciplinare, per violazione delle norme contrattuali, i R&T che autocertificano l’orario di lavoro svolto in sede quando in tanti Istituti o sedi di Istituti i colleghi da sempre autocertificano l’orario svolto è, a dir poco, paradossale.

Grave anche, a nostro avviso, l’intenzione da parte dell’Amministrazione Centrale di “scaricare” sui Direttori l’onere di valutare azioni “anche sul piano disciplinare“, senza peraltro ricordare loro che l’Istituto di Bologna, che aveva irrogato illegittimamente il licenziamento disciplinare al collega che si era rifiutato di usare il badge, è stato condannato dalla Corte di Appello di Bologna al pagamento delle spese di lite del primo e del secondo grado, ammontanti a circa 25.000 euro.

Nell’ultimo passaggio della lettera si configura anche una chiara condotta antisindacale da parte del datore di lavoro, atta a limitare l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito, condotta che un qualunque sindacato dovrebbe denunciare al giudice del lavoro.

A tale riguardo, sarebbe importante che i Direttori prendessero una posizione per iscritto in modo da chiarire il loro punto di vista su questa vicenda.

In conclusione, dato che la lettera inviata dei “colleghi” Gabrielli e Preti conferma appieno l’efficacia e l’estensione dello sciopero bianco, invitiamo i R&T che, pur condividendo le motivazioni di questa protesta, non hanno ancora aderito allo sciopero bianco a farlo immediatamente, in modo da aumentarne gli effetti e favorire l’esito positivo della protesta. Ribadiamo che la nostra protesta chiede il ritiro delle Circolari n. 6 n.9 e n. 11 e, in generale, è frutto del disprezzo e della disattenzione dei vertici CNR nei confronti delle legittime richieste dei R&T per un migliore funzionamento del nostro Ente.

Sono in vista, ovviamente, ulteriori iniziative atte a rafforzare la nostra protesta.

I Promotori dell’Assemblea di Napoli

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