CdA CNR

Dove eravamo rimasti?

Sono successe parecchie cose nel periodo in cui Il nostro CNR è stato offline.

Prima di tutto e proprio il 19 dicembre, il giorno del grande crash, su Repubblica viene pubblicato un articolo a firma di Corrado Zunino nel quale si prospetta l’eventualità di brogli che potrebbero aver reso opaca la procedura di elezione del rappresentante del personale al Consiglio di Amministrazione del CNR.

Pochi giorni dopo la maggioranza dei candidati alla carica di consigliere di amministrazione inviano una comunicazione al personale del CNR nella quale invitano l’Ente a chiarire quanto è successo, “a tutela dell’intera comunità scientifica del CNR e della integrità dello stesso Ente”.

Care Colleghe e cari Colleghi del Consiglio Nazionale delle Ricerche,
inviamo questa email nell’immediatezza dell’azione legale che abbiamo appena intrapreso in modo congiunto, per informare tempestivamente la comunità che intendiamo tutelare nella sua interezza. L’Azione nasce a valle di una sequenza di approfondimenti relativi alle elezioni svoltesi lo scorso ottobre per l’individuazione del componente in CdA-CNR come rappresentante del personale.

Questi approfondimenti, diverse sollecitazioni da parte di colleghi del CNR e l’inerzia da parte dell’Ente a fornire chiarimenti (sulla base di presunta tutela della privacy che a noi è parsa alquanto fuori luogo), hanno fatto maturare in noi la convinzione che fosse assolutamente necessario un percorso di maggiore chiarezza.

Non si tratta solo della legittima esigenza dei candidati al diritto ad una competizione al riparo da disquilibri, violazioni e potenziali doli.

Si tratta soprattutto della difesa di uno degli strumenti partecipativi di maggiore rilevanza per la comunità scientifica del CNR. La possibilità di eleggere un proprio rappresentante nel massimo Organo di governo dell’Ente senza che ci siano dubbi sulla validità di questa competizione.

Leggi ordinarie dello Stato -e di conseguenza norme interne all’Ente- regolamentano questo diritto partecipativo che predetermina requisiti e modalità organizzative. Il rispetto di tali vincoli è garanzia irrinunciabile.

Il principale Ente di ricerca del Paese dovrebbe inoltre rappresentare un esempio di applicazione delle tecnologie avanzate anche per l’esercizio responsabile del gioco democratico e non aprire clamorosi dubbi sulla applicazione delle nuove tecnologie a questo esercizio. Rischiando in tal modo di compromettere tanto le prerogative e i diritti della sua comunità, quanto l’esempio che nel Paese svolge un Ente di tale rilevanza scientifica. E di conseguenza la sua stessa immagine.

In questa prospettiva di chiarificazione si muove la nostra azione che è a tutela dell’intera comunità scientifica del CNR e della integrità dello stesso Ente.

Cordialmente
Rino Falcone, Patricia Iozzo, Vito Mocella, Roberto Zamboni

Infine, proprio allo scadere dell’anno, il dott. Maurizio Lancia invia a tutto il personale una nota di chiarimento su alcune “questioni riguardanti le elezioni del rappresentante del personale CNR presso il CdA” con in allegato la descrizione della procedura di votazione operativa nel CNR, che dovrebbe chiarire le “illazioni sgradevoli in merito a una presunta gestione scorretta delle procedure utilizzate dall’Ente per l’elezione del rappresentante del personale CNR presso il Consiglio di Amministrazione”. Sta ai lettori valutare se e quanto questa nota riesce a dissipare le ombre sollevate dall’articolo di Repubblica.

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