“Ogni limite ha una pazienza” (cit.) e credevamo di averlo già oltrepassato molte volte:
-società partecipata, Principia, di cui l’allora presidente Nicolais era stato presidente dismessa solo sulla carta e mantenuta per anni fuori dal bilancio;
-progetti presentatati per conto di una società partecipata, senza passare in CdA, da un presidente incompatibile e autonominatosi in conflitto di interessi nel CdA della stessa società;
-Direttore generale indagato perquisito e di recente arrestato con l’accusa di essere a capo di un’ associazione per delinquere all’interno del CNR;
Leggere oggi che mentre l’amministrazione sospendeva l’erogazione dei buoni pasto per i lavoratori in smart working viene prevista, per alcuni dipendenti, l’erogazione di € 43.200,00 quale “incentivi per funzioni tecniche” nella procedura negoziata per l’acquisto di mascherine chirurgiche è davvero troppo.
Non importa in questa fase che l’art Art. 113 del D.lgs 50/2016 richiamato per tale elargizione faccia riferimento ad un Regolamento, assente, che si parli di un massimo del 2% da modulare rispetto all’importo, che il costo unitario indicato è francamente esagerato, ecc..
E’ una questione di rispetto verso i lavoratori del CNR.
Vi chiedo di essere presenti all’assemblea telematica del 4 giugno alle ore 15 per decidere sulla prosecuzione dello sciopero che è innanzitutto per la dignità continuamente calpestata all’interno di questo Ente .
L’assemblea è raggiungibile mediante il seguente link
meet.google.com/bis-heau-vyf
A dopo
Che poi vorrei saper come hanno stabilito che servivano oltre 4milioni di mascherine!
Con circa 8200 dipendenti e altrettanti di personale a contratto (credo siano meno, ma abbondiamo) sono oltre 200 giorni lavorativi per tutti!! Praticamente un anno intero.
Ma lo smart working non resta la modalità di lavoro da preferire?
O pensano che da settembre quando avremo le mascherine tornermeo tutti ad affollare uffici e laboratori in barba al piano di rientro?
Ci dureranno almeno un paio d’anni e l’arrivo del vaccino tra meno di un anno le renderà inutili.
Si poteva fare una gara più piccola da 1M€ e poi tra 3-5 mesi decidere se e come farne una seconda gara a prezzo quasi certamente ribassato rispetto alla situazione attuale.
Si sarebbe molto probabimente risparmiato almeno un 1 M€.
Al di là degli oltre 40000euro al RUP che a norma di legge potrebbero essere anche giusti (eticamente sono uno schiaffo alla rete) credo che sia tutta la procedura che potrebbe essere impugnata per danno erariale e dimostra come la sede centrale non ha idea di come si gestiscono i fondi con un minimo di oculatezza.
O sto sbagliando qualcosa?
Non so se mi trovo nella pagina giusta, ma a proposito della riunione di ieri e del flusso/riflusso sulla scrivania digitale mi sono chiesto (mi pare che la cosa sia venuta fuori anche ieri):
1 – anche se il lavoro agile è la modalità ordinaria di lavoro (anche se per molti è stata imposta) durante la fase emergenziale, la normativa che lo regola (legge n. 81 del 22.05.2017) non deroga al CCNL vigente. Poichè il CCNL non prevede alcun flusso (e le circolari/note/pareri del CNR/ARAN/etc. sono solo pareri), non c’è bisogno di farlo, neppure per i R&T che volessero continuare in regime di lavoro agile. Se fosse così, forse non ci sarebbe neppure bisogno dello sciopero bianco, visto che si applicherebbe “semplicemente” il contratto in vigore. Mi sfugge qualcosa? Chi vuole mi risponda, grazie.