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il bilancio del mago Silvan

Il mago Silvan è persona di spirito e mi scuserà per l’accostamento irriguardoso, ma almeno con lui avrei applaudito se avesse fatto sparire due milioni dei progetti della rete scientifica, anche perché avrei avuto la certezza che da qualche parte i due milioni sarebbero ricomparsi.

Alcuni giorni fa è stato pubblicato il <a href=”http://ilnostrocnr.it/files/2020-07-06/il-bilancio-del-mago-silvan/Delibera_158-2020.pdf”> bilancio consuntivo del CNR per il 2019 </a>.

La cosa più singolare è stata trovare un segno negativo nella parte di avanzo vincolato e specificamente nella parte etichettata “maggiori entrate 2019 vincolate”.

Si tratta dei soldi incassati nel 2019 sui progetti dalla rete scientifica a fine anno, su cui non c’è stato il tempo di fare la variazione per renderli disponibili ai progetti cui sono  destinati e che sono  riportati nel bilancio come parte dell’avanzo vincolato. Il bilancio, p. 16, riporta freddamente che “verrà̀ recuperata la somma di € 2.052.527,36”.

Un po’ come se il mago Silvan, dopo avervi fatto sparire l’orologio, vi dicesse che riapparirà nella prossima puntata. Non vale, i giochi di prestigio possono dirsi riusciti solo se, dopo lo stupore, c’è l’effetto sorpresa della riapparizione.  Altrimenti qualche dubbio sulla bravura del mago vi viene …

Ma qual è il senso di tutto ciò? Cosa vuol dire che i € 19.096.837,43 di maggiori entrate realizzate sui progetti nel rendiconto consuntivo del 2019 sono diventati 17.044.310,07 ?

Dove sono finiti i soldi della rete scientifica?  La parola “vincolato” non implica che quei soldi sono bloccati e non sono nella disponibilità dell’amministrazione ? Forse davvero è intervenuto il mago Silvan ?

Non occorre essere degli esperti in analisi di bilancio, sono sufficienti la lingua italiana e la logica elementare per suggerire che se avanzano dei soldi da un esercizio e parte di essi sono vincolati, l’avanzo disponibile è la parte che resta dall’avanzo DOPO aver sottratto quello vincolato, che in quanto tale non è nelle disponibilità dell’amministrazione.

Invece la logica di questo bilancio è opposta : per lasciare invariata la somma di avanzo disponibile che è stata utilizzata per coprire le spese correnti nel bilancio 2020 (quasi 48 milioni), si sono sottratti, almeno per ora, soldi ai progetti della rete scientifica, secondo la logica  dell’amministrazione che considera la ricerca scientifica un optional.

Il bilancio è poi ricco di molti altri spunti interessanti.

Cresce di ben 161 milioni di euro, pari al 25%, l’ammontare dei residui passivi.

Questa la situazione dei residui passivi per il 2019

(A) (B) (C= A-B) (D) (E=C-D) F=E/A G H=(E+G)
Residui passivi al 1° gennaio 2019 Pagamenti

2019

Residui ancora da pagare Radiazione residui passivi Residui passivi ancora in essere % da riscuotere Residui passivi anno

2019

Totale residui al 31/12/2019
649.683.209,05 273.272.493,15 376.410.715,90 25.902.113,34 350.508.602,56 46.91% 459.600.107,22 810.108.709,78

Nel solo 2019 sono stati accumulati ben 460 milioni di residui che sommati a quelli ancora in essere per gli anni precedenti fa circa 810 milioni.

L’aumento è spropositato se confrontato con gli anni scorsi e mette in evidenza quello che chi lavora nella rete di ricerca sa già perfettamente: questa è la conseguenza nefasta della famigerata circolare 6/2019 che ha, di fatto, reso quasi impossibile l’utilizzo dei residui dei progetti di ricerca.

A fronte di una tale anomalia ci si attenderebbe la proposta dell’immediata cancellazione della circolare in oggetto che ha prodotto una simile stortura impedendo di svolgere correttamente i progetti di ricerca. Invece , non senza una velata nota di involontaria comicità, si legge nel bilancio, p. 16: “le strutture di ricerca, a fronte di contratti di ricerca pluriennali, al fine di salvaguardare l’equilibrio di bilancio e in attuazione del principio di prudenza, vincolano parte delle somme disponibili all’effettivo incasso dei residui attivi”.

Secondo l’estensore del bilancio è un principio di prudenza delle strutture di ricerca ad aver causato una tale aumento dei residui e non un’operazione studiata a tavolino per renderli difficilmente utilizzabili.

Al danno della circolare, la  <a href=”https://ilnostrocnr.it/2020/06/30/regolamento-di-contabilita-il-cnr-ad-un-bivio-fra-carrozzone-e-ricerca/”>beffa del Regolamento di Contabilità e Finanza (RACF)</a>, la cui approvazione prevista nel CdA del 2 luglio è stata rinviata u.s. grazie alla sollevazione dell’intera rete scientifica, dai ricercatori ai direttori degli istituti.

Era chiaro fin dall’inizio che circolare 6/19 e RACF erano strettamente correlati fra di loro: la circolare 6/19 ha creato un problema di accumulo di residui e il RACF ha pronta la soluzione, semplice ed efficace, di acquisirli al bilancio centrale … per “salvare l’equilibrio di bilancio”.

La pistola fumante di questa perversa correlazione fra la creazione del problema e la proposta di soluzione è nella relazione dei revisori dei conti al bilancio (p.423 del bilancio) :

Il Collegio evidenzia che anche nell’esercizio 2019, come da prassi consolidata, permangono in bilancio i residui ex art. 28, comma 4, del Regolamento di contabilità (c.d. residui impropri), relativi alla gestione di competenza conservati nel conto dei residui che costituiscono una deroga ai criteri generali della gestione delle somme da impegnare. In proposito, si fa presente che la questione è attualmente oggetto di confronto tra il CNR e il Ministero vigilante nell’ambito del processo di modifica del regolamento medesimo.“

Nessuna norma obbliga il CNR ad approvare un simile regolamento capestro ma fin quando sarà in piedi una circolare 6/2019 sarà sempre difficile utilizzare i residui che si accumuleranno sempre più.

La soluzione è pertanto semplice e sotto gli occhi di tutti: ritirare la circolare 6/2019 e ridare vita ai progetti di ricerca sospesi!

Il regolamento regala anche altre chicche.

Uno dei dati preoccupanti del bilancio consolidato è che un disavanzo di competenza di circa 42 milioni: sono state autorizzate, per competenza più spese delle entrate accertate, sempre in competenza. Diciamo che può succedere …

La logica dei comuni mortali impedirebbe di avere contemporaneamente un disavanzo di competenza e un avanzo disponibile da utilizzare per il bilancio 2020.

Come è possibile ? Anche per questo servirebbe qualche trucco del mago Silvan ma, come noto, i prestigiatori non possono rivelare i propri trucchi.

Non serve comunque importunarlo perché se ne sono accorti persino i revisori dei conti che rilevano infatti (p.423 del bilancio):

il Collegio, nell’evidenziare che il formarsi di un disavanzo di competenza al termine dell’esercizio, seppur in presenza di un avanzo di amministrazione disponibile in grado di assorbirlo, rappresenta un elemento di criticità̀ della gestione da non sottovalutare, raccomanda l’Ente di procedere per il futuro ed in particolar modo nel corso dell’esercizio 2020 con una gestione maggiormente oculata…”

Che il mago Silvan sia il prossimo presidente del CNR ?

 

 

 

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