CdA CNR

Bilancio 2021: prelievi e pasticci (Quello che non … parte 4)

Fra le varie informazioni, di cui la rete scientifica del CNR è privata, ci sono quelle relative al bilancio di previsione per il 2021.

Con ritardo rispetto alla previsione regolamentare, che fissa al 30 novembre il limite per l’approvazione del bilancio, il CdA ha approvato il bilancio preventivo 2021 lo scorso 15 dicembre.

Cominciamo dalle buone notizie : la minaccia di approvare il bilancio contestualmente ad un RACF riscritto sotto dettatura dei burocrati ministeriali (e di qualche burocrate nostrano) è stata, per ora, rinviata.

Le buone notizie finiscono qui.

I paventati prelievi si concretizzano in 33.5 milioni di euro che” verranno acquisiti mediante un prelievo delle disponibilità residue degli istituti, quale contributo della rete scientifica per le procedure delle stabilizzazioni”.

Dopo varie iniziative volte a scongiurare tale eventualità e senza nessuna informazione in tal senso alla rete scientifica, un bilancio molto problematico viene quindi chiuso in pareggio grazie ad un prelievo sui residui degli istituti.

Come contentino vi è l’impegno a non “far luogo al prelievo dei 33,5 ML di euro agli Istituti ove nel corso del 2021 si dovessero manifestare nuove entrate, come previste nel disegno della legge di bilancio dello Stato per l’anno 2021.”.

Meglio di niente, ma quale peso può avere un tale impegno da parte di un vertice la cui proroga scade  il  31/12/2020 [1] ed il cui rinnovo deve comunque  avvenire entro il 31 gennaio 2021 ? [2]

Per il resto c’è poco da stare allegri: già solo il residuo di 110 milioni di euro di contributi agli investimenti e la riduzione di due terzi  dei trasferimenti dall’Unione Europea (passati da 42 milioni a 16.7 M€), mostrano un Ente in cui è sempre più difficile spendere i soldi che arrivano per fare ricerca ed una contestuale diminuzione dei fondi competitivi, che la rete riesce a procurarsi con sempre maggiore difficoltà.

Le uscite previste sono complessivamente contratte di quasi 200 M€, una cifra enorme che non lascia presagire nulla di buono.

A fronte del contributo ordinario di funzionamento 2021, previsto in € 586.296.605 il costo del personale incide per circa il 95%, mentre se si considera anche l’accantonamento per i rinnovi dei CCNL del personale dipendente (€ 29.851.358,86) il contributo ordinario non riesce a coprire il costo complessivo.

Nonostante questa criticità sulle spese di personale, alcuni aspetti sono davvero misteriosi: come è possibile che la spesa di personale prevista per il 2021 sia 30 milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso?

Eppure per il 2021 ci sono ben 22.8 M€ di contributo derivante dal Fondo per le assunzioni straordinarie (art 238, comma 2 DL  34 del 19 maggio 2020 convertito in legge all’art.1  comma 1 legge 17 luglio 2020 77)  e dovremmo quindi attenderci ad un aumento della spesa di personale e non ad una drastica contrazione.

Buon anno, peggio di questo è  difficile ma qualcuno ci sta provando …

 

 

  1. art .1 comma 3 DL 125/2020 – https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/07/20G00144/sg
  2. art 1 comma 4 bis DL 125/2020 come  modificato in fase di conversione con la LEGGE 27 novembre 2020, n. 159     https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/12/03/20G00182/sg.

2 thoughts on “Bilancio 2021: prelievi e pasticci (Quello che non … parte 4)

  1. Ma in tutto questo, come si giustificano i progetti CNR?? cosa costano globalmente?
    Aggiungo una ciliegina che può essere sfuggita. Il nostro valido Ferrazzoli, ufficio stampa, dirige la CNRweb TV. Avrà un “salario accessorio” per questo? o lo paga il brillante di Lorenzo?

  2. La Scienza è disciplina laica, almeno dalla sua modernità, ma anche ai tempi in cui era parte della filosofia. Basti pensare all’atomismo di Democrito e alla sua morte. L’ecumenismo, espressione di un afflato di unione religiosa, è quindi estraneo al contesto scientifico. L’equivalente laico dell’ecumenismo è la solidarietà che si esprime tra individui diversamente attrezzati. La Scienza, per chi la conosce, sa e deve essere solidale, soprattutto tra le generazioni perché il suo obiettivo è quello di tramandare il sapere, la conoscenza. Il passaggio di 33,5 milioni di Euro dai fondi delle ricerche individuali alla sede centrale per garantire l’entrata in servizio stabile di colleghi più giovani, doveva quindi essere spiegato e valorizzato con il concetto della solidarietà e non essere tenuto nascosto. Avremmo voluto sentirci dire qualcosa come : ricercatori titolari di progetti vi chiediamo di aderire ad un patto generazionale, sacrificando i soldi residui a favore della entrata in servizio stabile dei vostri colleghi più giovani. A loro chiediamo di sforzarsi come voi a recuperare soldi da progetti competitivi per essere a loro volta generosi con chi li seguirà e per mantenere viva la quota creativa dell’Ente, indispensabile alla sua affermazione nella comunità scientifica Internazionale. Faremo comunque ogni sforzo per farvi rientrare dai soldi che ci prestate. Così avrebbe dovuto parlare un buon padre di famiglia, e noi ne avremmo più di uno, da diversa tipologia di incarico, per tenere uniti e solidali tutti i suoi figli. E invece no. Entità e ragioni dei prelievi non sono state mai chiarite pubblicamente e si cerca di risolvere il problema con la richiesta, pur doverosa, di un aumento del FOE. Come dire : l’impianto perde acqua e ad alcuni non ne arriva a sufficienza. Pompiamo più acqua nell’impianto, senza mettere i dovuti giunti. Il più grosso inconveniente di questo approccio, generico, appartato e inefficace, è la frattura generazionale che procura ed il cambio di identità che impone ai ricercatori. Pensateci che siamo sotto Natale, voi uomini di buona volontà. Per l’occasione ricorrerò anch’io, pur scienziato laico, all’aiuto del trascendente, indirizzandogli la seguente lettera di richiesta di aiuto terreno :
    Cara Divinità,
    sono un ricercatore marginale e mi rivolgo a te visto che non posso fare altrimenti, perché so che tu sei dalla parte degli ultimi eppure vorrei che il prossimo anno mi stessi più vicino di quanto hai fatto fin ora. Intendiamoci, sono orgoglioso che mi hai dato l’opportunità di lavorare, con la disoccupazione che c’è, di fare esperimenti, in strutture e ambienti problematici e con strumentazione obsoleta, di ordinare reagenti, ogni 43 giorni lavorativi, di sostenere con i miei risparmi il bilancio del mio Ente, utile anche all’assunzione di miei colleghi, di sostenere prove concorsuali mutevoli e meccanografiche, di accettare con carità e comprensione il transito di risorse destinate ai più ricchi e fortunati, di esprimere solidarietà agli offesi essendone per questo offeso, di valorizzare il nome del mio Ente nonostante ne sia respinto, di avvicinarmi sempre di più ai fratelli delle altre professioni MA Ti prego fai un piccolo sforzo perché sento che sto mutando, sto diventando una variante anche io : vaccinami contro le delezioni, di identità, di resilienza, di reazione ai patogeni e di sostegno.
    DB

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