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Raccolta Fondi per pubblicazione di appello sul CNR

Care Colleghe e cari Colleghi,

conoscete la situazione attuale del CNR, unica quanto drammatica.

In un pezzo apparso su ROARS (Politica e CNR: l’autogoverno non è più rinviabile) ho ripercorso la successione degli avvenimenti degli ultimi 12 mesi fino ai giorni scorsi.

Come ho cercato di illustrare, si tratta di una ben precisa strategia che viene messa in atto in modo smaccatamente arrogante, culminata con la richiesta del ministero di convocare un CdA al di fuori di ogni previsione statutaria per sopperire ad un’inadempienza della Ministra.

Al CNR teoricamente autonomo, viene “chiesto ” di nominare un vicepresidente, anche in questo caso al di fuori di ogni previsione statutaria che prevede l’elezione di un vice su proposta del presidente.

La nomina di un vice, scollegata dal presidente è una chiara aberrazione logica oltre che regolamentare.

 

Tutto questo mostra l’urgenza di dare pieno autogoverno al CNR e, sulla scorta della lettera che ha raccolto quasi 3000 firme,  un gruppo di colleghi ha lanciato una sottoscrizione pubblica al fine di  acquistare una pagina su un quotidiano nazionale (il Fatto Quotidiano), destinata ad ospitare un nostro appello sull’autogoverno

Vi invito pertanto ad aderire a tale sottoscrizione al link https://gofund.me/1583a6a5

One thought on “Raccolta Fondi per pubblicazione di appello sul CNR

  1. Caro Vito,
    e’ veramente giunta l’ora di liberare il CNR da queste pastoie politiche, rendere piu’ snelle le procedure amministrative e riportare la ricerca al centro del dibattito. Non occorre inventare alcuna nuova soluzione, solo mettere in pratica i principi delineati dalla carta Europea dei Ricercatori, che sono stati ottemperati in altri enti di ricerca italiani ma non per il CNR. La ricerca e’ il futuro di un paese e mai come in questa pandemia si e’ toccato con mano il ruolo fondamentale dello sviluppo di nuove tecnologie per il benessere della societa’. Non e’ certo un caso che i vaccini attualmente piu’ efficaci siano tutti e due targati USA, un paese che attrae ricercatori da tutto il mondo e che stanzia fondi, mette a disposizione strutture e strumentazioni innovative per il suo progresso culturale e tecnologico. E’ facile fare ricerca negli States, quasi impossibile in Italia. I ricercatori italiani negli USA eccellono, ma non sono molto diversi da quelli che rimangono a lavorare in Italia. Rivitalizzare il CNR con fondi per progetti bottom-up e progetti strategici, utilizzare le competenze per fare formazione ai giovani, mettendo a disposizione borse di studio, rimodernare un parco macchine che in alcuni istituti e’ piu’ che obsoleto, attrarre finanziamenti privati per ricerche specifiche, e’ questo che occorre pianificare e realizzare se vogliamo ricreare una ricerca competitiva qui in Italia e bloccare questa fuga verso l’estero dei giovani ricercatori, un ’emorragia che ha reso l’eta media dei ricercatori CNR simile a quella di Matusalemme!
    Scriviamo sui giornali ma, considerando quante poche persone leggono, occorre utilizzare anche i social. Per far arrivare il messaggio ovunque penso sarebbe utile scrivere un messaggio semplice, asciutto, unico per tutti, e chiedere ai ricercatori CNR di postarlo e diffonderlo con tutti i mezzi social a disposizione. Tutti insieme, nello stesso giorno. Un messaggio in italiano ed in inglese da far apparire ovunque in cui chiediamo una riforma strutturale del CNR, sganciato dalla politica e dai giochi di poltrone ma basato su competenze e capacita’ gestionali dei ricercatori. Un messaggio concreto e non strumentalizzato da appartenenze politiche o ideologiche e che puo’ essere condiviso e condivisibile da tutti. E’ ora il momento di insistere, ora che anche l’italiano medio, che non sa neanche che cosa significa la sigla CNR, ha pero’ molto chiaro, con la storia dei vaccini, quali vantaggi economici e sociali abbia un Paese che dispone di una ricerca efficiente e innovativa.

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