Ad integrazione del piano di trasformazioni della ricerca pubblica in corso, vi invio due documenti di supporto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che è il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU.
Si tratta del documento su Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (M1) e, soprattutto, di quello su Istruzione e Ricerca (M4).
A fronte di alcuni passaggi interessanti come i fondi per i giovani ricercatori, e tralasciando (per carità di patria) alcune autoproclamate “esperienze di successo” (p.46) , viene esplicitata la strategia (modello Fraunhofer, p.39) di spacchettamento della ricerca pubblica in 7 Centri (p.44):
- National Centre for Artificial Intelligence
- National Centre for High Technology Environment and Energy
- National Centre of High Technology quantum computing.
- National High Technology Centre for Hydrogen Technology
- National High Technology Centre for Biopharma
- National Agri-Tech Centre (basato a Napoli)
- National Fintech Centre (basato a Milano)
Poiché il progetto è ora nero su bianco è il caso che la comunità scientifica elabori le proprie riflessioni in merito e faccia pervenire il proprio parere alla politica e all’opinione pubblica.
Vi invito ad usare la sezione del Forum per sviluppare un dibattito ampio e, mi auguro, produttivo.
“These centres – which will arise from the collaboration between universities, research institutes and companies – will have a national scope with a technological and/or thematic dec-lination” . Forse andrebbero intesi come luoghi di sintesi non enti che fanno concorrenza agli altri enti come sono attualmente IIT e humantecnopole.
Qui una review su i centri di sintesi (https://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.1001468) e hanno dati risultati