CNR

Programma per un presidente del CNR consapevole: We have a dream

  1. Fedele alla dichiarazione di Bonn “Freedom of research”, per la quale la ricerca e la libertà di condurre la ricerca sono prerequisiti indispensabili per la resilienza e progresso sociale, culturale, politico ed economico. La ricerca scientifica avvantaggia le persone e la società attraverso il progresso della conoscenza. La libertà di ricerca scientifica è quindi una condizione necessaria affinché i ricercatori producano e trasferiscano la conoscenza come bene pubblico per il benessere della società. Le nostre speranze e le nostre ambizioni di realizzare un futuro migliore dipendono anche dalla libertà della ricerca scientifica.
  2. Fedele ai Principi della carta Europea dei ricercatori, che sostiene la libertà di ricerca scientifica, la garanzia di un ambiente di ricerca stimolante, di condizioni di lavoro flessibili, di stabilità e continuità dell’impiego, di finanziamenti e salari giusti ed attrattivi, di equilibrio di genere, l’elaborazione di strategie per lo sviluppo professionale dei ricercatori, il riconoscimento del valore della mobilità geografica e disciplinare, la garanzia dell’accesso alla formazione alla ricerca e della formazione continua, il riconoscimento dei diritti di proprietà intellettuale, la garanzia di un giusto equilibrio tra attività di insegnamento e l’attività di ricerca, l’adozione di sistemi di valutazione indipendenti e trasparenti, la partecipazione dei ricercatori agli organismi decisionali e consultivi delle istituzioni in cui operano, l’adozione di procedure di assunzione conformi ai principi stabiliti nel Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori
  3. Fedele alla missione statutaria del CNR, che è quella di esercitare un ruolo centrale di riferimento e valorizzazione delle comunità tematiche e disciplinari in ambito nazionale, in un quadro di cooperazione e integrazione europea, con  il compito di svolgere, promuovere, e valorizzare ricerche nei principali settori della conoscenza, perseguendo l’integrazione di discipline e tecnologie; di trasferirne e di applicarne i risultati per lo sviluppo scientifico, culturale, tecnologico, economico e sociale del Paese e di fornire supporto tecnico-scientifico al governo e alle amministrazioni pubbliche.
  4. Promotore dell’uscita del CNR dal comparto della PA. Fedele ai contenuti della dichiarazione di Bonn, della carta europea del ricercatore e della missione istituzionale del CNR, si impegnerà affinché il CNR venga tolto dal comparto della Pubblica Amministrazione così da sottrarsi a regole e imposizioni che sono di oggettivo e grave impedimento allo svolgimento del suo ruolo istituzionale.
  5. Difensore del CNR come Ente pubblico di ricerca. In linea con i punti precedenti il CNR deve assolvere al suo ruolo chiave che è quello di garantire al Paese quelle conoscenze scientifiche e tecnologiche alla base della Knowledge Based Bio Technology (KBBE), che gli consentano di essere al passo con i tempi nel settore dell’innovazione e di difesa dalle minacce siano esse di natura biologica, ambientale o informatica.
  6. Promotore dell’autogoverno del CNR. Ferme restando le prerogative della politica e del governo di indicare le linee strategiche di sviluppo scientifico e tecnologico, il CNR si costituisce in una comunità responsabile e auto-organizzata con i seguenti criteri: 1. Il Presidente è eletto dal personale di ricerca, tecnologo e tecnico, dopo che una rosa di nomi selezionata per meriti scientifici viene individuata da apposita commissione costituita da scienziati e manager scientifici di chiara fama internazionale. 2. Il Direttore generale del CNR viene eletto dal personale Ammnistrativo su una rosa di candidati selezionata da apposita commissione di contabili e amministrativi indicati dalla corte dei conti. 3. I Direttori di dipartimento in possesso del necessario bagaglio di conoscenze scientifiche vengono nominati dalla giunta dei direttori degli istituti afferenti al dipartimento. 4. I direttori di istituto sono eletti dal personale dell’istituto, inclusi gli amministrativi, su una rosa di scienziati selezionata da una commissione di valutatori che provengono da Istituzioni scientifiche esterne al CNR nazionali e Internazionali.
  7. Garante di finanziamenti pubblici certi e adeguati. La ricerca pubblica è fonte di arricchimento degli Stati. Per un dollaro di investimento in ricerca ne tornano non meno di 10 in 10 anni (Vannevar Bush) e per 10 dollari 100 e così via. La ricerca pubblica è anche fonte di tutte le conoscenze che sono alla base delle innovazioni scientifiche che portano allo sviluppo di nuove tecnologie, nuove strumentazioni, nuovi prodotti (es. vaccini) e opportunità di lavoro. Per questo il presidente del CNR deve garantire finanziamenti adeguati e progressivamente incrementati, condizionati ad un loro buon uso che può solo basarsi sui criteri di formazione, responsabilità e selezione del personale per merito. Bisogna allineare finanziamenti e modalità di gestione del CNR a quelle degli analoghi enti Europei e Internazionali. Anche sul piano del reclutamento e delle carriere dei ricercatori, occorre prevedere e sostenere continui bandi, certi, annuali, con modalità di valutazione trasparenti.
  8. Il Presidente deve fieramente combattere contro assegnazioni di risorse economiche e di personale che siano preferenziali e poco trasparenti, contro l’attribuzione di incarichi e profili inadeguati e strumentali, contro la formulazioni di progetti di ricerca chiaramente già assegnati a circoli di influenza, contro  l’uso strumentale dell’ente come erogatore di fondi a terze parti, contro qualunque tentativo che voglia trasformare l’Ente in una agenzia di servizi e/ o consegnarlo a fondazioni di natura privatistica
  9. Il Presidente deve fieramente sostenere una sana competizione scientifica, uno sgravio dei carichi burocratici e ammnistrativi, una valorizzazione delle eccellenze scientifiche presenti nell’Ente, una solida collaborazione Internazionale con Università e Istituzioni di ricerca di valore, una capillare azione di valorizzazione della propria immagine
  10. Il Presidente, votato dal Personale, al personale deve dedicare un suo rapporto annuale sullo Sato dell’Ente, i suoi successi, le sue finanze, le sue prospettive.

I have a dream, ripeteva il reverendo King nella sua storica battaglia sui diritti all’eguaglianza di tutti gli uomini diversamente colorati. Anche alcuni di noi, probabilmente i 3000 firmatari della petizione sull’autogoverno, coltivano un sogno, fatte le dovute proporzioni. E’ quello che il CNR, chiamato ora più che mai a svolgere un ruolo di peso nella società dell’economia della conoscenza e nella risposta ai molti cambiamenti, e minacce, in atto, non venga tolto di mezzo dai soliti calcoli miopi e cinici. Per questo il nostro sogno contempla che almeno uno dei candidati al ruolo di futuro Presidente del CNR si impegni a realizzare il programma esposto. We have a dream.

We have a dream that one day this Institution will rise up and live out the true meaning of its creed: “We hold these truths to be self-evident, that CNR mission is entirely dedicated to Knowledge, Science and progress

We have a dream that one day at the P.le Aldo Moro headquarters , scientists and people of the administration will be able to sit down together at the table of brotherhood and understand each other, working for the common benefit of releasing knowledge and technology, not needless papers and rules

We have a dream that our young talents will one day work in a CNR where they will just be judged by the value of their proposals and the importance of their scientific production

We have a dream that one day every Institute shall be supported, and every lab and platform will be put in the conditions of operating for the benefit of knowledge and society; that one day Science will get rid of the murderous grip of bureaucracy “and the glory of the Lord shall be revealed and all flesh shall see it together”.

DB 2021

One thought on “Programma per un presidente del CNR consapevole: We have a dream

  1. Caro Diego,
    I have a Dream: che almeno i candidati interni si palesino alla comunità scientifica del CNR e sottoscrivano il tuo programma (o quanto meno rendano noto il loro).
    Credo che la mia proposta e la tua vadano nella stessa direzione e siano per certi versi complementari.
    Roberto

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