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5 Maggio 2021 alle 12:33 #9061Stefano PoleselloPartecipante
So che questa tema è terra-terra, ma in questo momento se dovessi dire cosa mi blocca di piu’ nel mio lavoro di ricerca direi: la burocrazia CNR.
E’ incredibile che noi e gli amministrativi spendiamo tempo/persona (quindi spesa pubblica) per trovare il modo di aggirare/eludere le regole che il nostro stesso datore ci dà per impedirci di lavorare. Per questo ho posto direttamente la questione alla nostra Presidente, con la seguente mail:Gentile prof.ssa Carrozza,
Le scrivo riguardo al problema dell’ormai insostenibile accanimento burocratico per rallentare la spesa corrente che vivo da due lati sia come ricercatore che come responsabile di sede secondaria.
E’ ormai imprenscindibile che venga messo ordine nelle centinaia di circolari che si rifanno a leggi nazioanli e codice degli appalti che in continuo modificano le procedure di spesa al CNR.
Il PRIMO problema per il CNR in questo momento è l’impossibilità per i ricercatori di adempiere a tutte le vessatorie condizioni imposte per frenare la spesa, che cozzano sia con le necessità della ricerca che con le regole rendicontative richieste dagli enti erogatori. Inoltre le regole cambiano di mese in mese, rendendoci impossibile qualunque programmazione di spesa.
Mi sono trovato nelle condizioni di non poter rendicontare contributi erogati dall’UE in progetti competititvi a causa delle regole assurde di gestione imposte dalla Amministrazione Centrale.
Ad esempio:
soldi UE incassati a febbraio e accertati a luglio, con la conseguente impossibilità di rinnovare un assegno di ricerca, in scadenza a giugno, previsto nel piano economico del progetto;
impossibilità di fare variazioni di bilancio su voci di spesa rigidissime e super dettagliate (es “Trasporti. traslochi e facchinaggio” per pagare i pedaggi autostradali delle missioni), senza prevedere la possibilità che un apparecchio si guasti e si debba fare un intervento in urgenza (dobbiamo sapere esattamente quanti soldi mettere sulla voce “manutenzione apparecchiature” all’inizio dell’anno, forse guardando il volo degli uccelli);
Residui di progetti finiti bloccati e non utilizzabili, che erano il volano per far partire e rendicontare progetti, specie quelli con pagamento a consuntivo, in assenza di alcuna forma di contribuzione alla ricerca o di anticipo da parte del CNR
Gare di appalto con regole rigidissime, decine di documenti, richieste di cauzioni, ecc. anche per 100 euro. Non c’è nessuna differenza tra un acquisto da 100 euro o da 100 milioni. Conseguentemente, tempi di acquisto lunghi, anche a fronte di urgenze ed emergenze per rispettare i contratti stipulati con enti erogatori
Questi sono solo alcuni degli esempi della nostra vita quotidiana di ricercatori, che possono dedicare ormai alla ricerca vera e propria solo una frazione limitata del proprio tempo lavorativo, essendo vessati dalle regole amministrative, che dobbiamo cercare di eludere per poter andare avanti NEL NOSTRO LAVORO. E non ci vengano poi portati a modello esempi come l’IIT o la scuola Sant’Anna che Lei ha cosi’ fruttuosamente guidato. Non credo che in questi istituti le regole amministrative siano le stesse che al CNR. Sembra proprio che noi siamo a servizio dell’Amministrazione Centrale e che la”mission” del CNR sia il codice degli appalti, non la ricerca scientifica.
Spero che Lei prenda sul serio questo mio cahiers de doléances, come non ha fatto il suo Predecessore ne’ il Direttore Generale, ai quali ho piu’ volte scritto senza essere mai stato onorato di una loro risposta, nonostante fossi un loro dipendente dal 1996.
Cordiali saluti
Stefano Polesello
Responsabile Sede Secondaria di Brugherio
IRSA-CNR
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